Incidenti nel dopo partita: cinque ultrà arrestati, tre minorenni denunciati, quattro agenti feriti

Cinque giovane arrestati; altri tre, minorenni, denunciati a piede libero; un quarto minorenne, di soli 13 anni, affidato ai genitori; quattro agenti di polizia contusi e infine, ancora sette giovani identificati: questo il risultato di un quarto d’ora di follia di alcune centinaia di ultrà dell’Atalanta i quali, al termine dell’incontro tra la squadra bergamasca e il Napoli, hanno fatto oggetto nelle strade circostanti lo stadio, i reparti di polizia e carabinieri impegnati nell’ordine pubblico di un fitto lancio di sassi e bottiglie. Gli agenti e i militari dell’Arma hanno risposto all’aggressione con alcune cariche di alleggirimento e il lancio di alcuni candelotti lacrimogeni (foto Bedolis).

Poi, quando la situazione è tornata alla normalità, sono stati i tifosi napoletani, circa 600, a creare qualche problema: caricati a bordo di alcuni pullman dell’Atb e trasferiti alla stazione ferroviaria per salire sul treno che li avrebbe poi portati a casa, hanno danneggiato i vetri di due autobus e due auto in sosta, contro le quali hanno lanciato alcuni oggetti contundenti.

Da segnalare anche che, nei minuti precedenti l’incontro, due tifosi del Napoli sono stati aggrediti e percossi da un gruppo di teppisti. I due sono stati accompagnati in ospedale, medicati e dimessi. Durante la partita, invece, dal settore riservato ai tifosi partenopei sono stati lanciati quattro razzi verso il settore della curva sud, un gesto che ha scatenato grandi proteste e salve di fischi.

(23/11/2003)

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