«Giustizia per Romina»
L'addio di Algua alla 28enne

Romina Acerbis è tornata a casa. In mezzo ai suoi familiari e a quanti la conoscevano. Il feretro della 28enne strangolata dal marito Maurizio Ciccarelli a Colognola è stato portato a piedi dall'abitazione alla chiesa di Rigosa per l'ultimo saluto.

Romina Acerbis è tornata a casa. In mezzo ai suoi familiari e a quanti la conoscevano. Il feretro della 28enne strangolata dal marito Maurizio Ciccarelli venerdì sera nell'appartamento di via Fermi a Colognola di Bergamo è stato portato a piedi dall'abitazione alla chiesa di Rigosa, la frazione di Algua.

Ai funerali la gente del paese - un pugno di case sulla montagna - non è voluta mancare. Un fiume di folla - soprattutto giovani, amici e coetanei della vittima - ha accompagnato la mesta processione. Dentro la chiesetta dedicata a Sant'Antonio Abate tantissime persone e altrettanto numerosi quelli fuori dal tempietto.  Sulle bocche di tanti, lo sgomento per una tragedia, culmine di un rapporto tormentato per il quale Romina Acerbis aveva dato tutto.

Nel corso dell'omelia don Pierangelo Redondi ha sottolineato la vicinanza di una comunità verso i familiari della vittima, ma al tempo stesso ha chiesto che si faccia giustizia per Romina, perchè è stata distrutta una famiglia.

Si poteva evitare tutto questo? Si è chiesto il sacerdote. Domanda che si sono posti in molti, ma alla quale nessuno è legittimato a dare una risposta certa.

«Romina era innamorata di suo marito, nonostante tutto gli voleva bene», ha detto alcuni giorni da una zia di Romina Acerbis. E fu proprio la 28enne a rivolgersi tempo addietro alla nostra redazione affinchè suo marito - allora in carcere - potesse scontare la pena agli arresti domiciliari.

I due da qualche tempo non vivevano più insieme. Ma venerdì sera alle 21 è finito tutto. L'uomo ha chiamato il 113 e ha confessato tutto: quando gli agenti si sono presentati aveva già la valigia pronta per andare in carcere.

Ciccarelli - 48 anni, originario di Napoli e residente a Bergamo in via Ruspini - era uscito di casa per raggiungere la moglie in via Fermi. Poteva allontanarsi solo in quell'orario perché, accusato di un furto, era agli arresti domiciliari (per motivi di salute). Nella casa dove la donna viveva con alcuni familiari - venerdì però assenti - si è consumato un nuovo litigio. Una discussione accessa durante la quale, alla fine, lui è esploso: il 48enne, in cucina, ha afferrato Romina Acerbis per la gola e ha stretto, finché lei non si è accasciata senza vita sul pavimento. A quel punto l'uomo l'ha presa in braccio e l'ha distesa nel letto. Poi ha chiuso la porta ed è tornato a casa. Solo dopo dopo più di quattro ore si è convinto a chiamare la polizia.

Le Volanti sono accorse in via Ruspini, poi altri agenti hanno raggiunto via Fermi, trovando il cadavere della donna. Lei era morta, e sul collo presentava alcune escoriazioni. Per l'uomo sono scattate le manette ed è immediatamente finito in carcere con l'accusa di omicidio volontario.

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