Aquila colpita da una fucilata
Salva, ma scatta l'indagine

L'hanno notata vicino a Capizzone e i veterinari che l'hanno visitata le hanno trovato due pallini nel corpo. Un'aquila di 4 anni è stata ferita da un cacciatore che le ha sparato. Se scoperto sarà denunciato: il suo è un reato penale.

L'hanno notata domenica sera nelle vicinanze di Capizzone: non riusciva a spiccare il volo e, come spesso accade agli animali in difficoltà, si era fatta più ardita, avvicinandosi all'abitato in cerca di cibo. Ad accorgersi dell'aquila reale sono stati i proprietari di un pollaio in cui si era infilata, che subito hanno allertato la polizia provinciale. Gli agenti del nucleo ittico-venatorio hanno provveduto a recuperarla e, visto che le sue condizioni non consentivano la liberazione, a trasportarla al Cras del Wwf, in Valpredina. Qui gli esami veterinari hanno evidenziato la presenza di due pallini di calibro medio-grande, l'uno nell'addome, l'altro nell'ala sinistra dell'animale, che presentava una scheggiatura dell'osso. La ferita (non recentissima: le radiografie mostrano un accenno di callo osseo) non ha provocato per fortuna all'uccello, di circa quattro anni, danni vitali: gli esperti del Centro di Valpredina sono fiduciosi sulle possibilità di recupero.

Intanto, la polizia provinciale è al lavoro per raccogliere elementi che consentano di risalire ai responsabili del ferimento: sparare agli esemplari di questa specie, classificata come «particolarmente protetta», è infatti un reato penale, e il colpevole, se identificato, verrà denunciato all'autorità giudiziaria.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 2 novembre

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