Ponteranica, Cümü de Potranga
Il Pdl: Stupidità amministrativa

«In tutti i comuni le Amministrazioni si dedicano a trovare soluzioni utili per fornire servizi ai loro cittadini, a Ponteranica ci si dedica all'inutile e al superfluo in un continuo inno alla stupidità amministrativa». Lo dice Oriani del Pdl.

«In tutti i comuni le Amministrazioni si dedicano a trovare soluzioni utili per fornire servizi ai loro cittadini nonostante le esigue risorse, a Ponteranica invece ci si dedica all'inutile e al superfluo in un continuo e sempre più crescente inno alla stupidità amministrativa».

Così il consigliere comunale del Popolo della Libertà di Ponteranica Luca Oriani commenta la delibera di Giunta (approvata all'unanimità lo scorso 27 ottobre) sulla “Valorizzazione della lingua bergamasca negli atti ufficiali del Comune”, che ha stabilito aggiungere (sulla carta intestata, sul sito internet e sugli atti ufficiali dell'Ente) “Cümü de Potranga” e “Bèrghem” accanto a “Comune di Ponteranica” e “Provincia di Bergamo”.

Oriani si scaglia contro la progressiva assimilazione dell'istituzione comunale alle finalità partitiche della Lega Nord: «Ci risiamo: l'amministrazione Aldegani continua nell'imperterrito tentativo di “padanizzare” Ponteranica».

«Riassumendo due anni e mezzo di amministrazione Aldegani posso dire – afferma Oriani – che Ponteranica oramai è nota a tutta la Nazione per la rimozione della targa in Biblioteca dedicata a Peppino Impastato, per il sentimento anti-italiano del vicesindaco Minetti (vero commissario politico dell'amministrazione), per la patetica vicenda del consigliere Locatelli e della simpatia espressa su Facebook per il regime fascista ed ora per il bilinguismo sui documenti ufficiali del Comune». «Mentre Aldegani, Minetti e la loro cricca leghista si occupano di questa “padanizzazione”, i cittadini e le famiglie vedono sempre più ridotti i servizi, e ciò non a causa dei tagli che il Governo ha imposto agli Enti Locali, ma per una scelta politica di quest'Amministrazione, esclusivamente interessata a soddisfare le “esigenze padane” piuttosto che a operare realmente per il bene dell'intera Comunità di Ponteranica», sottolinea Oriani.

Che, in conclusione, pone un quesito: «Mi domando: cosa ci riserveranno per il futuro queste fini menti padane?».

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