«La strada buia ha aiutato i ladri»
È polemica in via Piatti a Mozzo

«I lampioni nella parte di via dove abito io non funzionano. Se fossero stati accesi, il mio vicino avrebbe potuto leggere la targa dell'auto dei ladri». È lo sfogo di una residente di Mozzo che abita in via Piatti.

«I lampioni nella parte della via dove abito io non funzionano, nonostante le lamentele dei residenti. Se fossero stati accesi, il mio vicino avrebbe potuto leggere la targa dell'auto dei ladri, che sono scappati con la cassaforte di casa mia, dopo averla sradicata dal muro». È lo sfogo di una residente di Mozzo, Graziella Locatelli, impiegata di 48 anni che vive con marito e figlio ventenne in una palazzina di quattro appartamenti, in via Piatti. Affermazioni di fronte alle quali si dice sorpreso il sindaco Silvio Peroni (Lega Nord), secondo il quale «all'ora in cui è avvenuto il furto, via Piatti è interamente illuminata».

Il furto è stato messo a segno verso le 19,15 di sabato sera, mentre i proprietari erano fuori. Con tutta probabilità i ladri erano già appostati nei paraggi, e sono entrati in azione quando hanno avuto la certezza che nell'appartamento non ci fosse più nessuno. Hanno forzato una finestra dell'abitazione, che si trova al primo piano della palazzina, e sono entrati, cercando la cassaforte. Dopodiché l'hanno letteralmente sradicata dal muro, probabilmente utilizzando un flessibile. «Purtroppo – si rammarica Graziella Locatelli – il vicino non è riuscito a leggere il numero di targa, perché i lampioni della via erano spenti. Trovo grave che il nostro tratto di strada venga spesso lasciato al buio. Una mia vicina si è lamentata in passato con il Comune, ma le avevano risposto che l'accensione avviene in maniera alternata con altre zone. Nel frattempo, però, i furti in casa che sono stata costretta a subire sono già quattro. L'ultimo tre anni fa: mentre dormivamo ci portarono via una Range Rover. Inoltre ho un figlio di 20 anni e non mi fa certo piacere sapere che torna a casa alla sera al buio, con la gente che c'è in giro».

Ingente il bottino del furto: nella cassaforte di Graziella Locatelli c'erano 4 mila euro in contanti, un orologio di valore del figlio, un collier e un anello d'oro. Secondo le prime stime, il bottino potrebbe ammontare a circa 20 mila euro. Sul furto indagano i carabinieri di Curno.

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