Sarnico, un progetto per il centro
Vince un architetto di Lamezia

E' andato ad un giovane architetto di Lamezia Terme il primo premio del concorso di idee indetto dall'amministrazione comunale di Sarnico lo scorso maggio per ricevere spunti originali su come valorizzare il cuore della cittadina bergamasca.

E' andato ad un giovane architetto di Lamezia Terme il primo premio del concorso di idee indetto dall'amministrazione comunale di Sarnico lo scorso maggio per ricevere spunti originali su come valorizzare il cuore della cittadina bergamasca. La contrada è stata infatti l'oggetto di studi di 14 elaborati arrivati da tutta Italia: ad accomunare i lavori, le richieste avanzate dall'amministrazione comunale che chiedeva soluzioni interessanti per promuovere all'interno della contrada percorsi e passeggiate diverse da quelle che tradizionalmente si compiono, garantendo visibilità anche ad angoli meno conosciuti e frequentati della cittadina lacustre.

E, al primo classificato Carmine Cimino è andato il merito di aver convinto la commissione giudicatrice proprio per aver soddisfatto a pieno le richieste dell'amministrazione. Il progetto vincitore si caratterizza infatti per aver ben interpretato l'esigenza di fare della contrada un luogo tutto da scoprire, con molti angoli e nicchie nascoste che valgono la pena di essere visitate.

Ecco quindi che l'architetto calabrese, con una soluzione che è un ottimo connubio tra modernità e tradizione, affida ad una striscia di acciaio color ruggine il compito di guidare i visitatori per le zone del centro storico. La linea, che si snoda in Via Buelli, in Via S.Stefano, in Piazza XX Settembre, in Piazza San Paolo e in tutto il resto della contrada, in alcuni casi corre sulla pavimentazione, in altri casi è a parete mentre in altri ancora diventa elemento di arredo autonomo.

"E' stata davvero un'ottima idea- ha sottolineato Aurelia Belotti, Assessore all'Urbanistica del Comune di Sarnico- Questa striscia conduce i turisti lungo tutto il percorso pedonale, quasi per accompagnare per mano chi giunge nella nostra cittadina e invogliarli a continuare il cammino, verso angoli e scorci che, senza questa guida, forse non avrebbero visitato. Anche la scelta del materiale, questo metallo che ricorda molto il ferro arrugginito ed il suo classico colore, mi sembra davvero azzeccata e coerente con l'ambiente circostante. Insomma, il progetto ci ha convinto e non nascondo che potrebbe essere un progetto facilmente attuabile".

Ma ecco, in sintesi, il giudizio esposto dalla commissione giudicatrice composta da 5 membri scelti tra esperti del settore (l'Architetto Balbo, l'architetto Belloni, l'architetto Della Mea, l'architetto Ruggeri e l'ingegner Donghi) insieme ad alcuni osservatori in rappresentanza del consiglio comunale: "Il progetto ha interpretato con misura e coerenza il tema del rapporto fra la parte costruita del centro storico e gli spazi aperti. La proposta si è concentrata sullo sviluppo di una logica che, a partire dalla concreta materialità delle superfici orizzontali pavimentate, arriva a coinvolgere la percezione dello spazio tridimensionale delle strade e delle piazze".

Molto apprezzata dalla commissione anche la scelta dell'orditura a terra, che si compone di pietre disposte in maniera diversa a seconda delle aree sui cui sono posate: "Le pavimentazioni vengono articolate in una successione di trame differenziate in funzione dei diversi significati che esprimono". E, in conclusione, si legge: "Questo progetto fornisce un'interessante interpretazione dei modi con cui si può sviluppare il dialogo tra il tessuto più antico della cittadina e i suoi spazi di relazione, arricchendo la percezione dei diversi ambiti mediante un interessante gioco di contrappunti e differenze".

Sale sul secondo gradino del podio Francesco Campidonico di Savona mentre si aggiudicano il terzo posto ex aequo Pasqualino Sacchetti di Jesi e l'unico bergamasco che ha partecipato al concorso, Giuseppe Bellinelli di Castione della Presolana.

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