I quartieri: Valtesse S.Colombano
Eden alla ricerca della comunità

Manca la piazza, la doppia curva davanti alla chiesa è pericolosa, non c'è l'asilo nido. Ma questo - San Colombano Valtesse - è un quartiere che somiglia un po' all'eden. Tranquillo, immerso nel verde, nessun grattacielo, tante casette ben tenute, un oratorio che dopo il recente intervento è un piccolo gioiello.

Manca la piazza, la doppia curva davanti alla chiesa è pericolosa, non c'è l'asilo nido. Ma questo - San Colombano Valtesse - è un quartiere che somiglia un po' all'eden. Tranquillo, immerso nel verde, nessun grattacielo, tante casette ben tenute, un oratorio che dopo il recente intervento è un piccolo gioiello.

Quando nevica, San Colombano, attorno alla chiesa, sembra un presepe addossato alla Maresana coperta di boschi. In un ampio spazio del pendio qualcuno ha ripristinato gli antichi terrazzamenti e ha avviato una coltura di olivi. Fino agli Anni Cinquanta questo era il vero centro di Valtesse che aveva il suo cuore nella chiesa di San Colombano e nel mitico oratorio Ordival.

Il cuore «laico» si trovava invece nella «Contrada», vicino a Valverde, dove era collocato, fino all'accorpamento con Bergamo (nel 1927), la sede del municipio di Valtesse.

Oggi questa zona è conosciuta in città soprattutto come San Colombano, un quartiere che si è sviluppato in maniera lenta lungo i decenni, fra il Monterosso e Valtesse-Sant'Antonio. Oggi conta più di cinquemila abitanti e una composizione sociale mista con una presenza di case abbastanza popolari fra la via del Guerino e Pilo. Una seconda anima è quella dei discendenti delle poche cascine che si trovavano sul territorio. La terza è una fascia medio e alto borghese che vive in case a schiera e ville che si incontrano un po' ovunque.

La vita e la storia di Valtesse - San Colombano su due pagine speciali ne L'Eco in edicola mercoledì 9 novembre

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