Regolamento polizia, il Pd:
«Solo bandierine ideologiche»

Il Pd critica fortemente il nuovo regolamento di polizia locale: «Abbiamo tentato inutilmente di rendere il regolamento il più adatto possibile a disciplinare la convivenza civile, abbiamo affrontato i problemi, loro hanno piantato solo bandierine ideologiche».

Non ci sono solo bikini e burqa nel regolamento di polizia locale che Pdl e Lega hanno voluto. Il dibattito, che ha investito due intere serate in consiglio comunale, è stato lungo e articolato. Il Pd e le minoranze hanno tentato fino all'ultimo di rendere il regolamento il più possibile adatto a disciplinare la convivenza civile nella città di Bergamo, senza inutili scivolamenti verso la propaganda e il richiamo ideologico.

Non ce l'abbiamo fatta. Abbiamo proposto 32 emendamenti, la metà dei quali approvati e integrati nel regolamento, che hanno migliorato il testo, evitando errori tecnici e l'inutile duplicazione di divieti già esistenti nella legge penale, ed aggiunto alle sanzioni pecuniarie la possibilità di imporre, ad esempio, al trasgressore l'eliminazione dei danni arrecati alla comunità.

Nonostante la nostra disponibilità, la maggioranza guidata dalla Lega si è arroccata (il Pdl ha mantenuto un eloquente silenzio) e ha voluto che nella versione finale del regolamento ci fossero comunque gli elementi ideologici cui, per bocca di Invernizzi, ha attribuito un valore di «indirizzo politico».

Ha voluto che nel testo ci fossero i richiami al burqa, alla prostituzione, al lavaggio vetri, persino al «bivacco», e per farlo ha messo norme che rischiano di produrre effetti paradossali: il passante multato se passa accanto a una presunta prostituta o, peggio, il cittadino che «sosta in ozio in un luogo della città» (questo il significato della parola bivacco) e, se ha magari il colore della pelle più scuro, viene sanzionato mentre mangia un panino.

La sicurezza dei cittadini preme a tutti e al Pd in particolare: ma la si persegue non a suon di regolamenti comunali apparentemente cattivi (ma in realtà ineffettivi), la si persegue dotando di risorse le forze dell'ordine e non tagliandole come ha fatto il Governo della Lega (-60 milioni nella legge di stabilità), dando a polizia e carabinieri i mezzi necessari per operare e non relegandoli ad un numero di agenti pari per Bergamo alla metà della media lombarda.

Sono i furti e le rapine (rispettivamente +7% e +16% nel primo semestre 2011) a destare allarme sociale, non certo il burqa o la sosta in ozio di qualche turista. Qui si misura la differenza tra noi e l'amministrazione Lega-Tentorio (del Pdl si sono perse le tracce): a noi preme affrontare i problemi, a loro piantare le bandierine verdi. In un momento in cui, forse, dato il contesto in cui ci troviamo, le emergenze sono altre, prime fra tutti il lavoro per chi lo perde o non riesce a trovarlo e la difficoltà per tante famiglie di affrontare le necessità quotidiane.
Elena Carnevali, capogruppo PD
Sergio Gandi, consigliere comunale PD

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