Stato vegetativo, la ricerca
«Mia moglie è migliorata»

Il quadro clinico è inalterato, ma il marito nota dei miglioramenti nella moglie, in coma da più di due anni. «Mia moglie Maura si volta quando la chiamo - racconta Angelo Stivale - . Il suo volto cambia espressione, sbuffa e sorride con i parenti più stretti»

Il quadro clinico è inalterato, ma il marito nota dei miglioramenti nella moglie, in coma da più di due anni. «Mia moglie Maura si volta quando la chiamo - racconta Angelo Stivale, che ogni giorno viene a Bergamo da Piacenza per assisterla -. Il suo volto cambia espressione, sbuffa e sorride quando vengono a trovarla i parenti più stretti».   

Sono stati presentati sabato durante il convegno «Lo stato vegetativo tra etica, ricerca scientifica e giurisprudenza: opinioni a confronto», i primi risultati del progetto Co.Re (Cognitive responsivity, responsività cognitiva), nato da una collaborazione dei Riuniti con la clinica Habilita di Zingonia.

Sono cinque i pazienti oggetti dello studio, ma solo uno di questi, una signora di 53 anni in coma dal 2009 in seguito a un arresto cardiaco, ha concluso il periodo di sperimentazione. Emilio Ubiali, primario della Neurofisiopatologia dei Riuniti e coordinatore del progetto, non ha riscontrato variazioni significative nella paziente prima e dopo la cura, ma il marito della donna, che sta con lei ogni giorno, sostiene che ci siano stati dei cambiamenti, anche se non significativi come si attendeva. Considerazioni riportate dal dottor Ubiali, anche se non è possibile dare loro una valenza scientifica.

Durante il trattamento, in un anno, i pazienti sono sottoposti giornalmente a un'intensa stimolazione sensoriale ed emozionale tramite un'apparecchiatura che trasmette le stimolazioni e registra, con esami, contemporaneamente eventuali risposte della corteccia cerebrale. Questi risultati sono confrontati con quelli della risonanza magnetica e delle visite neurologiche per valutare se ci siano i segnali di un'evoluzione.

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