«Mi hanno rapinato». Ma è falso
A processo casellante di 43 anni

L'11 novembre aveva detto di essere stato rapinato. Ma le indagini della Polstrada di Seriate lo hanno smascherato. Il casellante in servizio a Capriate S. Gervasio - 43enne di Osio Sotto - s'era inventato tutto. A casa aveva anche droga. Il processo l'1 dicembre.

Lo scorso 11 novembre aveva detto di essere stato rapinato. Ma le indagini della Polstrada di Seriate lo hanno smascherato. Il casellante in servizio a Capriate S. Servasio - un 43enne residente a Osio Sotto, ma di fatto domiciliato a Dalmine - si era inventato tutto. Stamattina in tribunale il processo per direttissima.

Tutto ha avuto inizio la notte di venerdì 11. Il casellante attorno alle 3,50 ha avvisato la Polizia Stradale di Seriate di essere stato rapinato da un tizio che parlava porteghese. Agli agenti, l'uomo ha fornito una ricostruzione estremamente dettagliata. Ha detto di aver preso servizio alle 22 e di aver chiuso la pista alle 3 per una pausa. Dopo essersi recato nel fabbricato della stazione dove è possibile cucinare e consumare un pasto, ha aggiunto di essere stato sorpreso dal rapinatore che gli ha chiesto le chiavi di una cassaforte presente in un tunnel del casello, dove ha asportati soldi e 30 tessere viacard.

Il colpo ha fruttato 5.500 euro dalla cassaforte, altri 600 dal casello e le tessere viacard.

Gli agenti della Stradale di Seriate, dopo aver visionato i filmati e risentito le dichiarazioni del casellante, hanno voluto verderci chiaro. Prima hanno perquisito l'abitazione di Osio Sotto, poi si sono diretti nel domicilio di Dalmine e qui hanno trovato hashish (un etto) e un borsone con le viacard oltre a metà del denaro asportato dal casellante.

L'uomo ha detto che 1.000 euro li aveva consegnati ad un usurario o comunque a un prestasoldi e una parte li aveva messi sul suo conto corrente. Per il 43enne è così scattata l'arresto e ora il processo.

Difeso dall'avvocato Paolo Maestroni è stato processato per direttissima per detenzione ai fini di spaccio di hashish, ed è indagato a piede libero per appropriazione indebita e simulazione di reato. Interrogato in udienza, al giudice ha spiegato: “La droga trovata era per mio uso personale”. L'arresto è stato convalidato senza applicazione di misure cautelari, e il processo è stato rinviato all'1 dicembre su richiesta della difesa.

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