Gallone (Pdl): «Linee da condividere
ma siamo critici sulla patrimoniale»

Sostegno vigile: è in sintesi la posizione del Popolo della Libertà dopo la presentazione, in Senato, delle linee programmatiche del nuovo esecutivo. A spiegarla è Alessandra Gallone, senatrice bergamasca del Pdl: «Condividiamo il programma, critici sulla patrimoniale».

Sostegno vigile: questa in sintesi la posizione del Popolo della Libertà dopo la presentazione, in Senato, delle linee programmatiche del nuovo esecutivo. A spiegarla è Alessandra Gallone, senatrice bergamasca del Pdl: «Ho ascoltato con estrema attenzione l'illustrazione del programma di governo fatta da Mario Monti. È un programma che appoggeremo attenendoci a quel principio di responsabilità nazionale del quale il primo a dar prova è stato Silvio Berlusconi. Il Pdl ha compreso che questa era la soluzione necessaria in un momento così difficile per l'Italia».

Fra i punti salienti del programma di Monti, la senatrice Gallone ha apprezzato, in particolare «il riferimento da una parte all'attenzione nei confronti del mondo femminile, con l'occupazione e i servizi ad esso dedicati in primo piano, e dall'altra al sostegno ai giovani, che devono essere facilitati nell'accesso al lavoro e al credito».

Secondo la parlamentare bergamasca, il programma di governo riprende molti punti di quello del Popolo della Libertà. Ma non tutto è in linea con le idee del centrodestra: «Siamo fortemente critici sull'introduzione della patrimoniale: questa è una tematica sulla quale vigileremo con attenzione».

Insomma, il Pdl si sta mantenendo coerente con quanto indicato dal segretario Angelino Alfano a seguito della riunione dell'Ufficio di Presidenza del partito: «La nostra posizione resta quella dell'appoggio esterno - afferma la Gallone -. Un appoggio che sarà leale e nello stesso tempo estremamente attento, poiché saremo pronti a intervenire qualora ci rendessimo conto che certi provvedimenti non fossero coerenti con le nostre linee programmatiche nell'interesse degli italiani».

«In ogni caso - spiega la senatrice - per dare un giudizio definitivo attendiamo di poter valutare l'applicazione concreta di un'agenda che per ora è stata soltanto illustrata nelle sue linee generali». Anche perché non si può prescindere dalla maggioranza parlamentare: «Siamo forti del fatto che noi siamo il Parlamento, ovvero coloro i quali sono deputati a rappresentare il popolo sovrano: noi abbiamo l'ultima parola su ogni provvedimento, a partire dal voto di fiducia su cui siamo chiamati a pronunciarci», conclude.

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