Bergamo, situazione disastrosa
Dall'Ici una boccata d'ossigeno

Con l'arrivo di Monti al timone dell'Italia a rischio default il ritorno dell'Ici applicata anche alla prima casa è dato per certo. Era stata abolita da Berlusconi nel 2008. Per il sindaco di Bergamo sarà per il Comune una boccata d'ossigeno. Vota il sondaggio

Con l'arrivo di Monti al timone dell'Italia a rischio default il ritorno dell'Ici, Imposta comunale sugli immobili, nella sua versione originaria – e cioè applicata anche alla prima casa - è dato per certo. Era stata abolita da Berlusconi nel 2008.

Le prime ipotesi – ma non c'è ancora nulla di certo – parlano di una imposizione progressiva: in pratica più case si hanno, più in proporzione si dovrebbe pagare, analogamente a quanto già avviene con i redditi.

È stata ventilata inoltre la possibilità di riscuoterla sotto forma di anticipo dell'Imu, l'Imposta municipale unica, prevista dal federalismo fiscale. L'obiettivo – in termini quantitivi – sembrerebbe aggirarsi sui 10 miliardi l'anno contro i 3,5 incassati da Giulio Tremonti.

In attesa che il governo dia qualche indicazione in più, anche Bergamo si prepara. La quota «persa» nel 2008 – ma quasi completamente recuperata con i fondi di compensazione garantiti dalla dallo Stato – si aggirava sui 9 milioni di euro, ovvero un terzo circa del gettito garantito dall'imposta nel suo complesso.

Il sindaco di Bergamo, Franco Tentorio, spiega che i trasferimenti statali diminuiranno ulteriormente nel 2012, quindi i ritorno dell'Ici sarà per il Comune una boccata d'ossigeno. Inoltre si dovrà ricostruire l'archivio sulle nuove prime case.

Cosa succederà adesso che il Comune potrebbe tornare a riscuoterla direttamente? «In termini quantativi – sottolinea l'assessore al Bilancio Enrico Facoetti – non cambierà quasi nulla. Di fatto i rimborsi dello Stato hanno coperto quasi interamente il capitolo mancante, semmai i problemi si sono avuti a livello temporale. Per intenderci stiamo riscuotendo ora l'ultima tranche del 2008». «In ogni caso – aggiunge l'assessore – a livello amministrativo la reintroduzione dell'imposta non sarebbe negativa: una leva diretta in più fa comodo soprattutto ai Comuni più piccoli che potrebbero disporre di entrate fresche in maniera più veloce. Per i cittadini il discorso cambia: era una delle tasse meno amate e imporla nuovamente non sarà piacevole».

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