Torna il «profumo di violetta»:
il vento da Sud riporta i miasmi

Avevano ammorbato l'aria in città già una settimana fa, il 15 novembre. Poi i fastisdiosi odori, avvertiti in diverse zone di Bergamo e dell'hinterland, erano ricomparsi due giorni dopo. Dopo una pausa è tornato il «profumo di violetta».

Avevano ammorbato l'aria in città già una settimana fa, il 15 novembre. Poi i fastisdiosi odori, avvertiti in diverse zone di Bergamo e dell'hinterland, erano ricomparsi due giorni dopo. Dopo una pausa è tornato il «profumo di violetta».

Dalla mattinata di martedì, 22 novembre, le puzze «albergano» stabilmente sia in centro città sia nei dintorni. Colpa, secondo alcuni, del vento da Sud che trascina fino alla città il «profumo» delle stalle e delle porcilaie della Bassa.

Nei giorni scorsi, sollecitata dai cittadini, anche Federconsumatori si era mossa per cercare di risalire alla causa e si era rivolta all'assessorato all'Ecologia. A stretto giro di posta era arrivata la risposta: «Quello che si sente è il frutto di questa condizione meteo. Con l'inversione termica, l'aria viene schiacciata negli strati più bassi e si ha una percezione maggiore degli odori. Gli odori sono dovuti allo spandimento di letame che avviene in questo periodo»

Qualcuno infatti, anche nei commenti alla notizia pubblicata dal nostro sito, si era meravigliato dell'altrui stupore, ricordando che si tratta di un fenomeno, chiamiamolo così, naturale.

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