Il delitto di Yara, la pista del Dna
parte dalla discoteca di Chignolo

Sarebbe di un giovane frequentatore della discoteca «Sabbie Mobili» di Chignolo d'Isola il Dna da cui è partita la cosiddetta pista del «ceppo familiare», su cui si sono concentrate recentemente le indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio.

Sarebbe di un giovane frequentatore della discoteca «Sabbie Mobili» di Chignolo d'Isola il Dna da cui è partita la cosiddetta pista del «ceppo familiare», su cui si sono concentrate recentemente le indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio.

Una pista che, tuttavia, sembra non portare per ora ai risultati sperati: l'ambito familiare del giovane, infatti, è stato geneticamente scandagliato, ma gli inquirenti non hanno trovato il profilo genetico che cercavano.

Secondo indiscrezioni, alcune settimane fa, nei laboratori della polizia scientifica, gli esperti avrebbero riscontrato somiglianze ritenute almeno inizialmente interessanti, tra il codice genetico del giovane (acquisito tramite tampone salivare nell'ambito della campagna di prelievi che ha coinvolto quasi 10 mila persone) e quello misterioso che è stato scoperto sugli indumenti di Yara. Somiglianza, non corrispondenza: il Dna del ragazzo non è infatti quello dell'assassino.

Gli inquirenti hanno però preso in considerazione l'ipotesi che una corrispondenza piena potesse essere ricercata nell'ambito della parentela del ragazzo. È su questa pista che gli investigatori avrebbero iniziato a lavorare circa un mese fa.

Ma si trattava soltanto di un'ipotesi, poi ridimensionata da ulteriori valutazioni scientifiche da parte degli esperti. E nell'ambito familiare del giovane, già controllato, non è stato trovato il Dna dell'assassino.

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