Campagnola, un rione giovane
In 20 anni è cresciuto moltissimo

Quello di Campagnola è forse il quartiere cresciuto in maggiore misura in questi venti anni. Abbiamo considerato le dieci vie con il maggior numero di abitanti del 1991 e del 2010: in totale gli abitanti sono saliti da 1.644 a 2.603 persone, con un aumento pari circa al quaranta per cento della popolazione.

Quello di Campagnola è forse il quartiere cresciuto in maggiore misura in questi venti anni. Abbiamo considerato le dieci vie con il maggior numero di abitanti del 1991 e del 2010: in totale gli abitanti sono saliti da 1.644 a 2.603 persone, con un aumento pari circa al quaranta per cento della popolazione.

Un grande salto in avanti dovuto soprattutto all'edificazione della nuova zona dei poeti: le vie Ungaretti, Montale, Quasimodo, zona che negli Anni Ottanta era ancora campagna e che quindi non compare nella statistica del 1991. Proprio alla via Ungaretti appartiene il record degli abitanti, ben 943. Al secondo posto la storica Campagnola con 388 residenti e al terzo posto via Orio con 379 abitanti, le costruzioni di quest'ultima via risalgono soprattutto alla fine degli Anni Ottanta. Un incremento di residenti anche nella via Ferruccio dell'Orto, le cui abitazioni sono state realizzate tra fine Anni Cinquanta e primi Sessanta: gli abitanti sono passati da 315 a 343 unità.

Le nuove case, l'aumento degli abitanti hanno portato anche a una presenza importante di giovani che a Campagnola superano di gran lunga le persone anziane: i giovani sotto i vent'anni sono 574 mentre le persone sopra i 65 anni sono 399. Anche vent'anni fa i giovani superavano gli anziani: erano 382 contro 190. La via più giovane è senz'altro via Ungaretti: 265 giovani contro 72 anziani.

Un tempo era un quartiere di contadini e di operai. A coltivare la terra oggi è rimasto solamente Giovanni Galessi, 45 anni, il viso sorridente. Spiega: «La mia famiglia si è stabilita a Campagnola nel 1928, prima stavamo a Malpaga. Sono arrivati qui i miei nonni e in quell'anno nacque mio padre. Quando è cominciata l'espansione edilizia gli spazi per coltivare si sono man mano ridotti... Io coltivo i campi vicini al vecchio abitato, prima del ponte della superstrada, quelli che costeggiano la via dei Prati. Tengo le ortaglie, in questa stagione faccio cavolfiori, verze, coste, catalogne... Spero di potere andare avanti, è un lavoro che faccio con passione».

Su L'Eco in edicola mercoledì 23 novembre due pagine su Campagnola

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