Tassa soggiorno, il no degli hotel
Richiesto il rinvio di un anno

Rinvio di un anno dell'introduzione della tassa di soggiorno. È questa la richiesta delle tre associazioni degli albergatori bergamaschi. Ascom-Federalberghi Bergamo, Confesercenti Bergamo–Asshotel e Confindustria Bergamo.

Rinvio di un anno dell'introduzione della tassa di soggiorno. È questa la richiesta delle tre associazioni degli albergatori bergamaschi. Ascom-Federalberghi Bergamo, Confesercenti Bergamo–Asshotel e Confindustria Bergamo, pur comprendendo lo stato di difficoltà finanziaria nel quale versa l'amministrazione comunale e riconoscendogli di essersi resa disponibile ad un confronto costruttivo ancora in atto, sebbene siano decisamente contrari all'introduzione della tassa di soggiorno chiedono al sindaco e alla Giunta, in vista del Consiglio comunale chiamato a deliberare sull'argomento, di verificare almeno la possibilità di ritardare di un anno l'introduzione dell'imposta.

La richiesta delle associazioni bergamasche ricalca quello che sta avvenendo anche in altri capoluoghi lombardi, come Como, in attesa che il Governo emani un regolamento unitario sulla tassa che eviti un pericoloso «Fai da te» e in attesa degli effetti della prossime manovre che saranno varate per il finanziamento anche degli enti locali. Gli albergatori restano comunque decisamente contrari alla tassa di soggiorno, in quanto - secondo la loro opinione - «Colpisce i turisti che credono nella città di Bergamo portando ricchezza, danneggia le imprese del settore turistico chiamate a competere in condizioni di svantaggio rispetto a quelle di altre località e abbatte uno dei pochi settori che resta ancora in crescita e che offre sbocchi occupazioni, vanificando gli sforzi e gli investimenti che molti soggetti, pubblici e privati stanno compiendo per lo sviluppo dello stesso».

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