Regione: tagli ai costi della politica
Il progetto di legge è approvato

Stop ai vitalizi e abolizione completa del trattamento di fine mandato. Sono le novità contenute nel progetto di legge per la riduzione dei cosiddetti «costi della politica» approvato dalle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio della Regione.

Stop ai vitalizi e abolizione completa del trattamento di fine mandato. Sono queste le novità contenute nel progetto di legge per la riduzione dei cosiddetti «costi della politica» approvato giovedì 24 novembre dalle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio riunite in seduta congiunta sotto la presidenza dei rispettivi presidenti, Sante Zuffada (Pdl) e Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), e alla presenza di tutti i Capigruppo.

Il provvedimento, che adesso andrà in Aula per il voto finale il prossimo 6 dicembre, prevede già dal 2012 un taglio del 10% delle indennità e giro di vite nei confronti dei consiglieri «assenteisti» che vedranno decurtarsi la diaria. Abolita anche la cifra che veniva erogata come indennità di missione e che equivaleva a 11 viaggi aerei Milano-Roma. Il taglio a indennità, diaria e viaggi a Roma porterà a un risparmio annuo di poco più di 1 milione di euro.

Come ha sottolineato il relatore del progetto di legge Paolo Valentini (Pdl, coordinatore del Gruppo che ha lavorato sulle proposte), «la novità sostanziale e importante di questo provvedimento è che le indennità dei consiglieri regionali della Lombardia d'ora in poi non saranno più legate a quelle dei parlamentari ma avranno come unico adeguamento i parametri Istat, come avviene per tutti gli altri lavoratori».

Rispetto ai due testi usciti dal Comitato ristretto, le Commissioni hanno optato per il provvedimento più snello, due articoli soltanto. Il relatore Valentini ha poi accolto, e le Commissioni hanno votato, un emendamento presentato da Elisabetta Fatuzzo capogruppo dei Pensionati che interviene portando da 1/18 a 1/12 la decurtazione alla diaria per i consiglieri che non si presentano alla seduta di Commissione o di Aula».

Ritirati per approfondimenti (si decide prima del voto d'Aula), gli emendamenti presentati da Pd e Idv e riguardanti rispettivamente il taglio del 10% ai vitalizi superiori ai 1500 euro che attualmente vengono erogati agli ex consiglieri e l'impossibilità di cumulare il vitalizio con altre indennità erogate dallo Stato o di altra pubblica amministrazione.

Favorevoli al progetto di legge Pdl, Lega Nord, Pd, Udc, Pensionati, Gruppo Misto e Italia dei Valori. Stefano Zamponi dell'Idv nella sua dichiarazione di voto ha spiegato che il suo partito vota a favore del provvedimento «nonostante la bocciatura di alcuni ordini del giorno che però saranno presentati in Aula e che riguardano anche l'allungamento dell'età pensionabile per i consiglieri».

Unica astenuta sul provvedimento Sel. Il capogruppo Chiara Cremonesi ha motivato il voto per la bocciatura degli emendamenti presentati che riscrivevano il provvedimento rimodulando le indennità di funzione con parametri che prevedevano rispetto ai Deputati la corresponsione di un'indennità del 100% per Presidente del Consiglio e Giunta, 85% per vicepresidenti e membri di Giunta, 79% per i Segretari del Consiglio, Presidenti di Commissione, Sottosegretari e Presidenti dei gruppi consiliari) e 65% per i semplici consiglieri.

Soddisfatti del voto i Presidenti Sante Zuffada e Fabrizio Cecchetti , che hanno sottolineato come «il provvedimento sia stato approvato nei tempi prestabiliti». «Il voto in Aula - ha detto Zuffada - era previsto per il 29 novembre ma slitta il 6 dicembre. Tuttavia non cambia nulla perché in ogni caso la legge entrerà in vigore il 1 gennaio dell'anno prossimo, come era stabilito».

Per Cecchetti «il provvedimento dimostra ancora una volta tutta la determinazione lombarda al risparmio e all'abolizione de i privilegi. Altrettanto adesso però - ha avvertito - si faccia in altre Regioni, soprattutto in quelle che vivono all'insegna dello spreco».

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