Cronaca
Martedì 24 Giugno 2008
E tu a che cosa rinunci per arrivare a fine mese? Ecco le opinioni e i racconti dei nostri lettori
Per Pierangelo P. di Treviglio: si ok avrai risparmiato tanto ma vedo che sei un po frustrato visto che ti auguri il per le cicale che ignare hanno speso negli anni passati. Di cosa ti vuoi vendicare? GianmarioI commenti pubblicati sono davvero interessanti e lasciano intravedere lo spaccato di due ben diversi “gruppi”, seppur con qualche sovrapposizione. Ci sono gli “eroici agonisti” che davvero fanno i salti mortali e ahinoi si dilettano (si fa per dire) di salto del pasto e di tiro della cinghia e ci sono gli “ex-edonisti” che rinunciano con qualche difficolta’ al superfluo (la griffe vissuta come simbolo di appartenenza e non di qualita’/durata del prodotto).Nutro una fortissimo simpatia per i primi, pur non avendo fortunatamente problemi a chiudere la fine del mese, non per particolari meriti, ma per pura fortuna, avendo colta al volo l’opportunita’ di espatriare circa 2 anni fa.( Una nota a margine: erano gia’ espatriati anche i miei fratelli e mio cognato. Si puo’ dire che della mia famiglia allargata non un solo uomo in eta’ di lavoro sia rimasto sul suolo patrio.)Gli altri proprio no, quelli che rinunciano alla borsa o al pantalone firmato, alla cena settimanale al ristorante, alla vacanza esotica, alla tecnologia d’intrattenimento/comunicazione, ecc. ecc. hanno poco da lamentarsi. Si tratta di un forzoso rinsavimento della nostra classe piccolo borghese, il Signore ce la conservi, alla quale sento di appartenere e che per anni ha pero’ scambiato il credito al consumo con l’illusione di ricchezza a costo zero.L’auspicio e’ che i cicaloni la smettano di tontognare e sappiano guardare a chi davvero in questi mesi e’ alla canna del gas.Esiste un denominatore purtroppo comune a entrambe le categorie: il costo del carburante, destinato a cambiare radicalmente le nostre abitudini sia di lavoro sia di consumo, forzandoci a scelte di prossimita’. Il che creera’ anche non poche difficolta’ alle aziende, non solo in termini immediati di costi di produzione, ma traducendosi nel tempo anche in anelasticita’ al reclutamento delle risorse e in costi di reingegnerizzazione della logistica. Per rimanere in tema, ricordo che anche noi come famiglia, prima di andarcene, avevamo tagliato costi telefonici e TV satellitare, eravamo passati all’hard discount, facevamo pane, pasta e pizza in casa.L’istruzione dei figli e’ stato un capitolo molto dibattuto, ma e’ l’unica cosa sulla quale non abbiamo lesinato. Ricerca e sviluppo sono le nostre uniche ancore di salvezza, sia che si parli di famiglie, sia di imprese. Un sincero in bocca al lupo ai miei ex-concittadini in difficolta’ Sinbad - Altrove Semplicemente vacanze (me le faccio a casa) viaggi (se non ci sono soldi) e altro che non sia il mangiare il vestire, che sono più prioritari carloPremetto: non ho difficoltà ad arrivare a fine mese però scusate, se mi è concesso, ci si lamenta per il troppo buon tempo. Sento la gente che si lamenta, che non arriva a fine mese. E poi scopri che fumano 2 pacchetti al giorno di sigarette. Fanno le raccolte a volumi vendute in edicola. Fate i conti di cosa costano queste cose. Dicono: siamo in 4 con uno stipendio; caro mio, manda a lavorare tua moglie come tutti. Vai alla domenica al centro commerciale e devi girare un ora per trovare un parcheggio. Sali e vai a far la spesa, vai alla cassa e ti fai ancora 1/2 ora di coda. Vai in piscina e c’è il pienone. Vai in palestra e c’è il pienone. E poi ti dicono che non ci sono i soldi. Sono rientrato adesso da una settimana di ferie, l’aereo da 180 posti colmo di bergamaschi. Tanti altri pronti a partire un ora dopo con lo stesso volo. Basta ipocrisia, smettiamo di lamentarci. In questa società stiamo bene tutti, andate nel terzo mondo a vedere chi non ha niente e poi ne riparliamo. Impariamo ad accontentarci e forse vivremo meglio. micioA tutto!!: -spesa al supermercato (si va all’hard discount piuttosto che altrove) -solo sottomarche inclusi pannolini x neonati -si compra solo in offerta speciale o 1+1 o 3x2! -si va al mercato appena prima che chiudano x qualche prezzo-sconto last minute -Uscita settimanale per pizza o ristorante (cribbio da 15.000lire a min 20€ a testa per pizza e birra) -cinema -vacanze (come si fa una settimana ad agosto a +di 500€!!!!!) Va abbastanza bene? E mi considero comunque fortunato..... Saluti Giovanni Per arrivare a fine mese si deve rinunciare a tutto quello che non è indispensabile: uscite nei locali, cene, abiti e scarpe solo per i bambini ma anche li si aspetta fino all’ultimo prima di comprare qualcosa....ai fine settimana, alle ferie, a cambiare moto o macchina e si tira avanti fino a che sarà possibile.Non parliamo poi del costo del gasolio e della benzina...e del gas.....Meglio non soffermarsi a pensare..... IlenaSalve,per arrivare a fine mese, devo rinunciare alle vacanze, al ristorante, pizzeriae a tutte le cose non indispensabili come un buon profumo, un bel capo di vestiario ecc…saluti Delfina L. In questi giorni si comincia a parlare dell’aumento dell’inflazione dovuta sopratutto ad alimentari e benzina....io ho un negozio di frutta e verdura a Celadina-Bergamo- da me continua la vendita dei prodotti TUTTO A 1 EURO AL KG....l’inflazione da me è pari a 0.0000%. Da me la benzina e i costi di gestione del negozio non vanno assolutamente a modificare il prezzo dei miei prodotti a 1 euro...la politica da me iniziata nel 2004 era quella di vendere tutto a un euro e cosi’ rimane. Faustina Paolo / 37 anni / impiegato / ancora in casa con i genitori.Se qualche anno fà mi avessero detto che con quasi 3.000.000 di lire avrei dovuto tirare la cinghia per arrivare a fine mese, non ci avrei mai creduto. Non faccio più caso a ciò a cui rinuncio; la qualità della mia vita peggiora costantemente eppure stò atteno, non "mi tolgo mai fuori" e se riesco a mettere via €.100,00 sono contento... che paese ignobile questo, come si fa a scrivere che l’inflazione è del 3% quando la maggior parte delle cose costano il doppio rispetto a qualche anno fa: se volevi comprarti un paio di pantaloni, con Lit.100.000 te la cavavi, oggi, la stessa azienda vuole €.100 per darti in saldo uno straccio fatto in Cina e così per tutto... non cè limite all’ingordigia di industriali e di commercianti. Mi si stringe il cuore a vedere gente come mio padre e mia madre, fare una vita di stenti dopo una vita di lavoro massacrante e mi prende un nodo alla gola al pensiero che la mia sarà ancor peggio. Sono contento di non avere una fidanzata: non potrei mai permettermi una moglie. Sono contento di non avere un figlio: non so quale esistenza poteri offrirgli... PaoloMi sembra ovvio, rinuncio a comprare l’Eco di Bergamo da quando si mette a fare sondaggi del genere. Invece che fare nuove rinunce, sarebbe ora di impegnarsi tutti a fare battaglia contro il caro-vita e chi lo ha provocato. 365 copie non comprate, 365 euro in tasca a fine anno.Sandro di Romano Per arrivare a fine mese, devo rinunciare alle vacanze, al ristorante, pizzeria e a tutte le cose non indispensabili come un buon profumo, un bel capo di vestiario ecc…Delfina L.Beh, per intanto, come spesa "superflua", vedo che nessuno rinuncia al WEB, a meno che non usino quello aziendale a scrocco.Quando l’italiano medio inizia a fare economia,significa che è al principio della miseria,e, come diceva mio zio, "a furia di festeggiare, ci sono rimaste solo le vigilie" Gianni La mia famiglia è composta da 4 persone di cui 2 bimbi sotto i 5 anni....a cosa rinunciare? Innanzitutto alle marche!! Già perchè devo spendere un sacco di soldi in più per avere un prodotto griffato quando con la metà dei costi ne ho uno di pari qualità se non addirittura migliore? Non parlo solo di vestiario ma anche di generi di prima necessità. Ho imparato a non frequentare più i grossi centri commerciali a favore dei discount dove si trova proprio tutto il necessario per l’alimentazione a meno della metà dei costi che un grande magazzino ti offre e dove l’inganno delle offerte come specchietti per allodole non esiste!! Ovviamente lo stesso vale per i vestiti: al mercato sulle bancarelle cinesi ce ne sono di ottimi a bassissimo costo!!Se non si arriva a fine mese perchè frequentare le boutique del centro?Se non si arriva a fine mese come si spiega il boom dei centri estetici? Se non si arriva a fine mese perchè mio figlio a soli 10 anni ha già un cellulare in mano con relativa scheda telefonica da pagare? Forse nella società del benessere tutti vogliono apparire ...ma a caro prezzo!!! ELE Per cominciare da 5 anni ho smesso d’andare al cinema e a qualsiasi manifestazione a pagamento... dallo stadio ai concerti...Evito cene in ristoranti e pizzerie, e caffe o altro nei bar.Inoltre ho staccato la spina del telefono fisso e anche per la benzina cerco il distributore piu economico, assicurazione auto con compagnia telefonica;hard discount per la spesa e taglio alle spese bancarie con un conto corrente online. Le vacanze una settimana ogni 2 anni altrimenti niente...al massimo gita giornaliera con pranzo al sacco.....Ho raschiato il raschiabile.... ma la vita è dura cmq. Antonino V. Bisogna imparare a spendere meglio.Leggo in questo topic di una bottiglietta di acqua minerale pagata un euro. Una truffa !! Anche io ho pagato 2 euro una bottiglietta di acqua minerale !! Doppia truffa, sul Garda un mesetto fa....Ieri in Liguria ho però scoperto che non sempre è cosi . Come ? Un cappuccio , un caffè , due tranci di focaccia , una brioche ed una bottiglietta di minerale : 7 euro Se mi fossi fermato lungo l’autostrada avrei speso molto, ma molto di più ...Subiot Buongiorno a tutti, Dopo avere letto tutti questi commenti che vengono dalla vita “vera” vorrei fare una piccola osservazione: la generale situazione che la gente percepisce di impoverimento dipende anche dai riferimenti che continuano a persistere nella nostra società: vacanze sempre, macchine sempre molto belle, vestiti sempre molto belli, casa sempre di proprietà, cucina in tavola sempre abbondante, tecnologia sempre al massimo, dopolavoro sempre alla moda, se sei imprenditore devi distinguerti con auto di lusso, se sei operaio devi apparire comunque di ceto medio ecc…Io penso che per quanto il calo dei poteri di acquisti sia reale, è anche vero che quello che ci sembra “normale” in questi ultimi anni sia anche cambiato molto alzandosi di livello. Del resto ci si impoverisce sempre per 2 motivi: o ci sono meno soldi per potere avere le stesse cose di sempre (e io penso che rispetto a 20 anni fa li abbiamo ancora tutti) oppure i soldi non sono più sufficienti per sentirsi “normali” oggi rispetto a quello che serviva per sentirsi “normali” e sicuri 20 anni fa. Chi ha 30 o 40 anni oggi penso che possa ricordarsi l’infanzia fatta di bici scassate, di campo scuola con l’oratorio, di auto che funzionavano ma non erano di lusso, di vacanze fatte con la famiglia non più in là della Liguria o Diano Marina, e mai più di 1 volta all’anno, di week end fatti sui cigli della strada al lago o in collina con feste di paese, di vestiti e scarpe che si cambiavano quando erano rotte, di istruzioni scolastiche che continuavano perché “eri molto bravo a scuola”, altrimenti al lavoro, di tecnologia inesistente, di televisioni che funzionavano e questo bastava ..insomma…una normalità diversa ma anche più diffusa e per questo più condivisa.Io invito tutti a riflettere su questo punto perché IO non ci sto a sentirmi povero SE è la società dei consumi che mi fa sentire povero. A volte, dovremmo anche avere più personalità e dignità nel condurre una vita semplice ma non meno “povera” dei modelli imperanti. Oggi siamo costretti a farlo: ci tocca e non è una decisione che si possa prendere oppure no, ma riflettiamo sull’ampio margine di sicurezza che possiamo crearci intorno ad una vita tutto sommato modesta ma decorosa che ancora possiamo fare.P.S. Viaggio molto per motivi di lavoro nei Paesi dell’Est Europa: un viaggio in questi posti e potrete trovare la fotografia della vita modesta ma decorosa e sicura di cui parlo. GianniBERGAMO E perchè a questo punto nessuno chiede le dimissioni di Trichet, dopo la politica suicida messa in atto dalla BCE, che non ha contenuto l’inflazione e ha mortificato l’economia? E giacchè ci siamo perchè qualcuno non consiglia anche alle associazioni di consumatori di andarsene in vacanza, per sempre? Chi e cosa stanno tutelando? [email protected] Si passa la vita a lavorare per avere un po’ di benessere in vecchiaia!. Invece devi stare attenta a tutto: un paio di ciabatte, un po’ meno frutta, attenzione al pane che è carissimo e anche poco buono, aspetti i saldi e comperi pochino, rinunci alla parrucchiera, non dai più la paghetta ai nipoti (ciò è molto triste)diventa una ossessione il controllo dei prezzi. non si possono elencare tutte le restrizioni! Certo che i nostri dirigenti politici fanno pochissimo per il nostro paese! Grazie LuisaBuongiorno signori, ho dato una scorsa alle Vostre notizie ed ho un commento da fare. Ieri sono andato in bicicletta al Passo di San Marco. E’ una delle mie passioni, ho la fortuna di poterla praticare e spero di continuare a farlo. La riflessione: sono stato superato da migliaia di costosissime, rumorosissime, motociclette, beni assolutamente superflui, che consumano più o meno la stessa benzina di un auto, ma portano una sola persona; oltretutto sono pericolose ... Quando penso ad una famiglia monoreddito che deve campare con 1500 Euro al mese e mantenere i figli, mi si stringe il cuore e mi dispiace dire che, forse,sarebbe meglio che la benzina raddoppiasse di prezzo. Carlo Buongiorno, a cosa si rinuncia? Diciamo che con 1.100 euro al mese, togliendo la spesa (si guardano le offerte naturalmente), le bollette varie che sono diventate uno scandalo visto che ogni 2 giorni ci sono dei rincari, tenendo conto anche della macchina e quindi relative assicurazioni, benzina e usura utilizzandola per lavoro, credo proprio che rimanga ben poco... Io ho una macchina vecchissima, ma che per cause di forza maggiore non posso cambiare; ho già altre spese, fanno presto tutti a dire "sei single cosa ci vuole?". Se poi si pensa che la casa in cui si abita ha sempre bisogno di manutenzione (e io quest’anno ho una spesa pari a circa 3 anni di stipendio, che vuol dire 3 anni senza togliere un euro). Potrebbero tanti politici fare i conti da soli senza che la gente dica a cosa deve o non deve rinunciare... Praticamente si rinuncia veramente a tutto... Non faccio come tanti che pur di dire sono andato in ferie, le pagano a rate, come tante altre cose, evito di andare se non posso e non acquisto merce a rate, non mi piace... Onestamente non mi lamento, si tira cinghia e a fine mese ci si arriva a malapena, si deve però sempre sperare che non capitino degli inconvenienti......... Buona giornata a tutti Piera Per quanto riguarda la mia famiglia cosa si rinuncia: a parte i genere alimentari di prima necessità (pane-verdura-frutta-poca carne-da bere solo acqua) il resto è proibitivo. A fronte degli aumenti dei costi fissi (metano-elettricità-telefono-assicurazioni- benzina), per fare un’esempio la pizza portata in casa si mangia una volta ogni tre mesi... Breve considerazione: famiglia 5 persone con uno stipendio da dipendente. Posso confermare la grossa difficoltà nell’affrontare le spese quotidiane. È inaccettabile.TizianoIo rinuncio a fare debiti, cosa che molti non fanno.Non penso che ci sia vera povertà, penso altresì che ci siano molte persone che spendono oltre le loro capacità economiche.La povertà è nella mancanza di senno nello spendere!Saluti Alberto Battista Buongiorno, la mia rinuncia ?...........un po’ di tutto,visto che da quest’anno ho iniziato il mutuo della casa per 30 anni...........FABIOVoglio portare il mio contributo al dibattito aperto sulla crisi dei consumi. Mia figlia di 21 anni con contratto di apprendista (immaginatevi lo stipendio ) al termine della giornata di lavoro e mentre aspettava l’autobus in porta nuova, è entrata a prendere una bottiglietta d’acqua da mezzo litro in un bar di Porta Nuova (non a Montecarlo) da consumare in strada: PREZZO 1 EURO, 2000 LIRE!!! MA SI PUO’? e poi i commercianti si lamentano per la crisi dei consumi! A questi prezzi lo credo bene che la gente si porta tutto da casa. A spanne direi che questo è un ricarico del 300%. ChiaraBuongiorno, l’inflazione e la quantità di cose che ormai sono definite "beni di prima necessità" hanno scaturito questa sensazione (forse anche più di una sensazione) di indigenza (ma senza guardare all’Africa).Secondo me bisogna insegnare alla gente a fare economia domestica (comprare frutta di stagione, prodotti in offerta, scorta dei prodotti in offerta che non scadono) non fare debiti per il superfluo (una macchina è un mezzo di trasporto basta che sia affidabile e sicura perchè non comprare quella con meno optional e più economica (si va al mare anche con una panda in quattro)). Acquistare solo quello che si può comprare senza debiti e poi mantenere.Se non si può comprare una bella casa se ne compra una così e così, piùttosto che andare in affitto in una bella casa.Poi se le cose miglioraranno si cambierà.Il lavoro c’è ma bisogna adeguarsi: sei un laureato/a che non trovalavoro: vai a fare il/la cameriere/a, le pulizie poi quando trovi qualcosa "di meglio" (o di più adatto alla tua sensibilità e cultura) cambi. Altrimenti rimani disoccupato/a ma almeno non piangerci addosso. La pizza: a me piace la margherita e, l’acqua naturale è la bevanda migliore (così in pizzeria ci andate anche con 10 euro o forse 9).Secondo me dopo un po’ non ci si accorge che si sta rinunciando a qualcosa è questione di abitudine.Chi si accontenta gode disse un gran saggio...E se c’è qualcuno che si accontenta, e comunque non arriva a fine mese allora va aiutato con tutte le forze dallo stato, dal comune, dal vicino di casa, da tutti!! ma quanti saranno? Alla signora che fa il sacrificio di comprare le creme ed i trucchi al supermercato e non in profumeria: ...se fossero solo quelli i sacrifici ..... non staremmo qui a parlare di inflazione ed aumento dei tassi di interesse...Saluti Roberta Buongiorno, faccio parte di una famiglia composta da 5 persone (in attesa della sesta). Io sono dipendente pubblico mia moglie insegnante precaria. Le rinunce che siamo costretti a fare sono tante. Le vacanze si fanno solo se ospitati da parenti. Niente ristoranti pizzerie, niente tecnologia se non il minimo indispensabile (niente marche costose o ultima tecnologia), vestiti non di marca o addirittura sottomarche cinesi. Soprattutto ho timore di trovarmi davanti a spese impreviste ma salatissime tipo cure dentali o riparazioni autovettura. Insomma rispetto a qualche anno fa è un disastro. Una nota di merito al nostro sindaco che nell’indifferenza generale (soprattutto da quella parte politica che ci governa che tanto promette e che poco mantiene) sta facendo molto per le famiglie. Antonio D. Buongiorno, nelle mail dei vostri lettori leggo moltissimi piagnistei. In realtà in Italia siamo sempre pronti a lagnarci ma mai a rimboccarci le maniche o a prenderci un minimo rischio per cercare di migliorare la situazione. Vedendo l’andazzo delle cose sono andato a vivere all’estero nel 2001 (proprio durante la transizione con l’euro nefasto). Ho consigliato innumerevoli volte ad amici e conoscenti di lasciare la barca che affonda per andare a vivere in un paese con una distribuzione del reddito più equa e con un apparato statale degno di definirsi tale, ma è stato inutile. La realtà è che per la maggioranza della gente allontanarsi di 20 km dalla casa dei genitori è un dramma. Figuriamoci emigrare. Capisco che persone con bambini, famiglie ben integrate non possono molltare tutto e andare via, ma chi ha 20 anni dovrebbe essere meno "stanziale". E per emigrare non intendo emigrare in Australia a zappare il deserto, ma andare nell’italianissimo canton Ticino dal quale scrivo. Le altre nazioni ci stanno schiacciando perché hanno una popolazione di gran lunga piu dinamica e versatile, disposta ad accettare i cambiamenti e ad adattarsi... Ma non hanno solo questo: hanno anche uno Stato che funziona, meno farraginoso che non soffoca il cittadino e l’iniziativa privata. Il mercato risente anche di questo. Ogni lungaggine si traduce in costi. Rientro nell’argomento in oggetto e rispondo al vostro appello dicendovi che non rinuncio assolutamente a nulla e che non tengo una contabilità delle mie spese. Cordiali saluti Mario S.Tra i risparmi da fare c’è sicuramente l’eliminazione del giornale e dei suoi inutili e costosi inserti (mi riferisco in particolare ai quotidiani nazionali). Per le notizie ci sono le televisioni regionali e provinciali.... G.Sono una praticante avvocato e dipendente part-time. Mio marito è un dipendente laureato. Ancora non abbiamo figli ma abbiamo un elevato mutuo mensile. Desidero rispondere a chi sostiene che chi ha difficoltà economiche è probabilmente una cicala. Caro lettore, noi per comprarci i mobili senza debiti da anni abbiamo rinunciato a parrucchiere, vacanze, aperitivi, bar, caffè, shopping, telefono fisso, macchina nuova, moto, piscina, cinema, cibi da asporto, gastronomia, gite fuori porta la domenica, happy hour, prodotti rigorosamente di marca, birrette con gli amici...ecc ecc....facciamo tutto a casa; eppure ti assicuro che è veramente dura! Non sempre riusciamo a mettere da parte qualcosa....Per fortuna tra poco eserciterò la libera professione con la speranza di migliorare. E mentre studiavo, invece, lavoravo a tempo pieno giusto per permetterci di acquistare casa e sposarci. Ora a distanza di un paio di anni abbiamo una casa decorosa di cui siamo soddisfatti ma nessuno, e ripeto, nessuno delle famiglie ci ha aiutato. Per cui chi sostiene gloriosamente di avere soldi da parte o a contratto mutuo prima dell’Euro quando i prezzi delle case erano LA META’, o è stato aiutato dai genitori o parenti.....perchè altrimenti chi fa tutto da solo, come noi, deve rinunciare veramente A TUTTO!Inoltre riguardo a chi sostiene di vedere ristoranti affollati, credo che una parte di bergamaschi sia molto ricca (basta vedere il numero di fabbriche) ma c’è anche tantissima gente incosciente che pur di mangiar fuori preferisce vivere in affitto, farsi mancare le comodità in casa e fare prestiti da finanziarie per andare in ferie...Della mia scelta sono veramente soddisfatta, ma se nessuno ti aiuta devi rinunciare a molto. pattyA cosa rinuncio? Creme e trucchi li acquisto al supermercato e non più in profumeria. Dalla parrucchiera ci vado una volta ogni 4/5 mesi, per il resto mi arrangio da sola. Per gli abiti aspetto i saldi e anche in quella occasione ci penso 2 volte prima di comprarli. Ristorante solo in occasioni speciali. Al supermercato prediligo i prodotti in offerta. Prendo poco la macchina... ho imparato a camminare. Sono in affitto perché un mutuo avrebbe rate troppo alte da pagare. Le vacanze sono da valutare... forse meglio un week-end lungo... Melania, 33 anni Mai al ristorante, mai in ferie, mai capi griffati.R.A cosa rinunciamo?siamo una famiglia di 3 persone, di cui un bimbo di 3 anni che per fortuna quest’anno ha frequentato la materna e non più il nido altrimenti saremmo sul lastrico...in 5 anni la capacità di spesa è drasticamente diminuita non si esce a pranzo né a cena non si fanno gite niente sport i vestiti x il bambino sono passati da amici e si compra solo il minimo indispensabile nei grossi supermercati la pizza si fa in casa gli amici si vedono in casa quest’anno non si va nemmeno alle sagre... nn ci sono i soldi niente TV stellari cellulari nuovi o playstation se succede un imprevisto è un macello il pediatra privato un lusso x casi estremi ci si trascura, niente libri niente cinema niente cultura....ma è vita? fino a 5 anni fa mi sentivo non ricca naturalmente, ma stavamo bene...ora.....che tristezza...mi fanno vomitare i nostri politici tutti, i dirigenti tutti, e tutti quelli ceh guadagnano cifre atronomiche calciatori, allenatori..parlano di ingaggi milionari quando c’è gente che nn può nemmeno portare il bambino in piscina col caldo che fa...e perdono il senso del denaro...che a noi nuovi poveracci tocca tenere ben presente...che schifopatrizia p. La vita è cambiata in questi ultimi anni, almeno la mia e quella della mia famiglia, ma da ciò che sento e leggo pare che si tratti di mal comune, verrebbe da dire ...mezzo gaudio....ma di gaudio non c’è molto a parte la salute che fortunatamente non manca, nella mia famiglia i consumi si sono drasticamente ridotti, certo l’indispensabile ancora lo abbiamo, qualche sfizio ce lo leviamo, ma viaggi, vacanze, ristorante, abbigliamento, telefonini, pc nuovo, automobile, sono i punti dove abbiamo tagliato le nostre spese.L’economia pare ovunque in costante discesa... io credo che tutto questo meccanismo si sia innescato con la globalizzazione, a suo tempo voluta da molti, per finire a fare gli interessi di pochi, il mercato dovrebbe essere uno strumento al servizio dell’umanità.. e invece è l’esatto contrario, il mercato è nelle mani di pochi, e il resto dell’umanità è in balia delle sbandate dei mercati di tutto il mondo, siamo sempre più flessibili nel lavoro, questo lo hanno voluto gli imprenditori, e lo vogliono sempre di più ma per la massa dei lavoratori dipendenti non sono migliorate le cose....semmai sono peggiorate e continuano a peggiorare....tutti ce ne accorgiamo, poi noi Italiani abbiamo pure l’effetto euro, che ha fatto prendere una sbandata iniqua alla redistribuzione della ricchezza nel nostro paese, in pratica chi ha un attività in proprio ha potuto gestire in piena libertà senza un minimo controllo, aumenti spesso ingiustificati dei listini dei prodotti che lavorano o rivendono, il governo finge di non vedere, tanto ha assicurato senza muovere un dito, il suo tornaconto con le entrate fiscali che aumentano di conseguenza, chi ci ha rimesso sono tutti i lavoratori dipendenti che non hanno certamente potuto aumentarsi i loro stipendi, adesso questo governo ha inventato la soluzione della detassazione degli straordinari.... ma.. se non facciamo più nemmeno il lavoro ordinario..basti guardare l’utilizzo della CIG da parte di molte aziende. I nostri mercati ormai sono sempre più invasi da prodotti importati da paesi dove non si rispettano regole ambientali,dove non esistono diritti dei lavoratori, e che spesso sfruttano il lavoro minorile, tutto ciò in cambio di salari da fame, perchè dico questo... perchè se in quei paesi la massa avrebbe la possibilità di spendere e consumare, forse anche noi potremmo esportare i nostri prodotti, ma così lo scambio avviene a senso unico...la soluzione se ci sarà, dovrà essere politica a livello globale, la globalizzazione se regolamentata potrebbe essere una cosa giusta.. lo so è un utopia. grazieMario B. Egregio direttore, a proposito dell’aumento delle tariffe dell’energia elettrica dell’8%, non è che Enel debba aumentare nella misura indicata anche per sostenere i costi per sponsorizzare il mondo delle corse ed in particolare la Ducati nella motogp? La logica di un investitore pubblicitario sarebbe quella di promuovere i propri prodotti per aumentarne le vendite e di conseguenza i profitti. Nel nostro caso sarebbe opportuno incentivare il risparmio e non il consumo. La ringrazio per l’ attenzione. Roberto Pezzoli Salve, la mia personale rinuncia e’ sui capi d’abbigliamento, e tempo libero. Il cibo e’ troppo importante per scendere nelle sottomarche.grazie Walter Io vivo all’estero,ma la situazione é identica.secondo mé in italia se si mangiasse la metá farebbe solo che bene,meno prodotti pronti,dei supermercati.farebbe bene tornare un pó indietroquando le nostre nonne e mamme preparavano le marmellate,le conserve,i prodotti per l’inverno.io mi diverto a fare queste cose,mi faccio anche i salami,i sciroppi di frutta per farsi delle bevande fresche e genuine.per chi a la possibilitá un bel orto che serve anche per tenersi in movimento,in breve rinunciamo a tante schifezze prefabbricate piene di conservanti e coloranti.e se non tutto il male viene per nuocere,quel che conta é la salute.Graziano Comprendo e condivido il disagio di chi veramente ha difficoltà ad avere un tenore di vita normale; ma sono convinto pure che molte persone abbiano cominciato ad associare la qualità della vita alla quantità di beni posseduti e/o consumati.Se chiediamo ai nostri genitori (senza arrivare ai nonni) tutti ci confermeranno che nel passato nonostante ci fosse molta povertà si viveva molto meglio, più sereni e soprattutto ci si accontentava...insegnamolo ai nostri figli...potrebbe diventare una strategia di sopravvivenza fondamentale tra qualche anno....Rossano In questa situazione economicamente disperata i cittadini si sentono stretti in una morsa senza via d’uscita. Gli stipendi non crescono ma i costi si, quindi per “tirare avanti” bisogna rinunciare a qualcosa e vivere meno dignitosamente di qualche anno fa. Io ho 25 anni e ho comprato casa l’anno scorso, con un mutuo che cresce anno dopo anno. Per riuscire a risparmiare qualche € devo rinunciare a : CENE, CINEMA, PUB, DISCOTECA, LA SPESA SI FA NEI DISCOUNT E NON NEI GRADI CENTRI COMMERCIALI, LA PIZZA SI FA IN CASA, NIENTE APERITIVI O GELATI, NIENTE VIZI, INSOMMA COSI’ NON SI PUO’ + VIVERE. BOSSI FAI QUALCOSA TU. W LA PADANIA INDIPENDENTE. Cristian R.A quanto pare nessuno rinuncia a nulla. Ristoranti sempre pieni, ipermercati affollati di persone con cerrelli zeppi come Tir (non ci si limita poi alla frutta di stagione, ma alle primizie), ragazzini con telefonini all’ultimo grido, luoghi di vacanza completi, voli aerei e traghetti saturi, centri estetici e saune stracolme, code interminabili di automobili, spesso nuove e di lusso, occupate al massimo da un unico passeggero, studi di maghi e di pseudomaghi pieni, televisioni Lcd o al plasma, sigarette, botteghini del lotto presi d’ assalto... Chiediamoci piuttosto a cosa NON rinuciamo e forse la situazione ci sembrerà più chiara. Cosa ciò poi comporti è inevitabile! Cordialità Maurizio F.Praticamente si rinuncia un po’ a tutto, ovvero si dà una "limata" alla spesa in generale........... E se avanza qualcosa forse si andrà in vacanza.Franco R.Diciamo che se prima ogni mese mi toglievo lo sfizio di prendere un bel jeans di marca o una felpa o una maglietta, adesso ho dato un taglio a questo consumo perché ho notato negli ultimi 2 mesi di esser riuscito a metter via una modesta cifra senza acquistare nulla. A luglio ci sono i saldi ma credo di non comprare nulla, mi limiterò ad osservare per pura curiosità. In vacanza mi farò un week-end a Rimini e nulla di più.Simone M.Perché, provocatoriamente, non ribaltate la domanda del sondaggio, che rispecchia meglio la realtà. Ossia "A cosa non rinunciate nonostante la crisi dei consumi"? Poi, ok, fa comodo piangerci tutti addosso, ma in quanti effettivamente rinunciano ai beni essenziali? Nessuno. Quanti rinunciano a beni non essenziali? Pochi. Il problema è che, rispetto al passato, sono cambiate le esigenze (ovviamente aumentate): così ti capita di entrare in case con quattro televisioni, play-station, due pc portatili, I-Pod, e via dicendo e sentirti dire che "non hanno soldi. Fanno fatica a tirare la fine del mese". Italiani, cominciamo a smetterla di raccontarcela e fare piagnistei comuni... Anche l’economia inizierà a girare meglio. Giulio G. Gentile redazione, siamo una famiglia di 2 persone monoreddito a 1200 euro al mese, non abbiamo il mutuo ma paghiamo l’affitto (330 euro al mese, con una spesa fissa di benzina per raggiungere il mio posto di lavoro a 30 km da casa di 250 euro): arrivare a fine mese è veramente un’impresa. Rinunciamo a tutte le spese superflue, anche alle vacanze che non facciamo da 5 anni, ed è difficile anche acquistare il vestiario o pagare una spesa imprevista, il resto dello stipendio se ne va in bollette, cibo (bisogna pur mangiare!). L’unico svago che ci possiamo permettere è un po il computer e la televisione (un vecchio Nokia itt ereditato dalla nonna, niente Lcd): gite fuori porta non se ne parla neanche, incontriamo gli amici in casa perché andare al bar è proibitivo. Questa è la nostra vita in piena attività lavorativa, siamo dei quarantenni: non oso immaginare quale futuro avremo quando saremo pensionati, semmai riusciremo mai ad andarci. Questa è la visione odierna della nostra società, ma che differenza dai nostri genitori: hanno fatto dei grossi sacrifici anche loro, ma il potere d’acquisto della moneta era diverso, mio padre era dipendente statale e la famiglia era monoreddito, come la mia, solo che lui ha cresciuto tre figli e li ha fatti studiare, io una cosa del genere non la posso neppure pensare. Per concludere cosa posso dire GRAZIE ITALIA!!!! Giorgio P.Non rinunciamo a nulla … mangiamo ugualmente, solo una volta al giorno ma si mangia. Si resta a casa, tranquilli, aspettando tempi migliori. Si dorme presto alla sera, così evitiamo di accendere le luci, che anche se sono economiche e omaggiate a suo tempo da Enel, consumano… e attirano le zanzare. Ci si alza presto, alle prime luci dell’alba perché la fame fa suonare la sveglia. Una tazza di caffè e tre bicchieri di acqua e l’abbondante colazione finisce. Si fanno belle passeggiate fino al luogo di lavoro, cosi non si consuma nemmeno la benzina. Alla domenica invece ci si riposa alla finestra, guardando gli altri … per la verità pochi, che si permettono il lusso d’inquinare usando l’auto. Insomma non si rinuncia a nulla che non sia strettamente indispensabile per sopravvivere. Chi ha scritto questo è un “dipendente statale” con 870,00 euro di stipendio netto al mese, con un figlio di quasi 3 anni, moglie laureata che non trova lavoro perché ormai quasi 40enne e fuori dal mercato. L’unica cosa che abbonda è la fiducia che le cose cambieranno, spero in meglio. Grazie per avermi letto Vincenzo P.Cara redazione, direi che la rinuncia più importante è quella delle vacanze. Abbiamo poi ridotto ristorante/pizzeria (al ristorante andiamo una media di 4 volte all’anno e in pizzeria non più di 1 volta al mese). Vestiti e scarpe sono sicuramente diventati un lusso. Purtroppo abbiamo molto ridotto anche l’acquisto di libri, riviste e Cd oltre gli spostamenti "culturali” (spostarsi per visitare mostre o luoghi di interesse). Noi abbiamo quasi 40 anni e “cose” che per i nostri genitori sono state abbordabili (anche se ottenute con sacrificio) per noi sono difficilmente raggiungibili (arredare la casa con mobili che non si distruggano solo a guardarli, mettere da parte qualcosa, non vivere come un incubo la necessità di andare da un medico specialista o dal meccanico…).Detto questo: io non vivo come rinuncia il non avere il cellulare all’ultima moda (il mio Nokia ha 10 anni), la tv gigante, 2 macchine (fortunatamente io e mio marito lavoriamo in due paesi vicini), abiti firmati, etc… Però credo che in molti abbiano speculato sul passaggio lira/euro in modo vergognoso.Tentando un’analisi: chi può (perché poi ci sono anche quelli che sono oggettivamente poveri e indigenti e non hanno più niente a cui rinunciare… se non la vita) “semplicemente” smette di farsi prendere per il naso e non compra più tutto quello che non è strettamente legato alla sussistenza o che comunque ha deciso essere un lusso. Questo porta alla chiusura di attività e alla conseguente perdita di posti di lavoro. Ma è un problema “politico” e non del singolo. La pubblicità di qualche anno fa di far “girare l’economia” era semplicemente vergognosa. L’economia per sua natura non “va” fatta girare ma al limite si muove da sola. Se si sposa il liberismo senza regole (e questo lo hanno fatto in molti: dai grandi guru della finanza al negozietto di quartiere) bisogna essere pronti anche al rovescio della medaglia: meno soldi in circolo, meno acquisti. Il punto è: qual è l’obiettivo finale? Avere sempre di più, alzare sempre di più il Pil, produrre e spendere? Io personalmente mi sento più vicina a una visione autolimitante e in “decrescita” della vita.Buon lavoroElena C. A cosa rinunicio? Ho 32 anni, vivo a Ranica e lavoro a Milano. Sono sposato. Al telefonino nuovo. Al ristorante. Alla discoteca. All’apertivo. La pizza la faccio in casa. Abbigliamento lo compro all’outlet a basso costo. Il sabato non si esce. Ecco com’è la nostra vita. ...va tutto bene...Davide L.Siamo una famiglia di 4 persone con monoreddito: abbiamo un mutuo arrivato ormai a 800 euro mensili. I miei figli hanno 8 e 4 anni: rinuncio a quasi tutto, mi vergogno un po’ come padre poiché non riesco a dare di più. Negare ai miei figli anche la merenda che costa 0,50 cent in più mi fa stare male. Ho tolto anche l’unico vizio che avevo il fumo (per fortuna). Mi sento dire da altri come faccio ad andare avanti con la mia situazione familiare, ma non sanno i sacrifici che ci sono dietro. Vorrei avere il coraggio di cambiare lavoro per portare a casa qualcosina in più, visto che da 8 anni non sono mai cresciuto economicamente. Ma la mia situazione fisica non me lo permette, poichè sono invalido al 60% e non percepisco nessun aiuto o pensione. Ma qui mi fermo, non voglio annoiarvi. Riassumo dicendo rinuncio a tutto. Cristian S. Rinuncio ai gelati che hanno costi esorbitanti Francesco D.In merito all’articolo, posso affermare con tutta franchezza che essendo una famiglia di 4 persone con 2 bambini di 8 e 5 anni e una moglie insegnante precaria, praticamente rinunciamo a tutto di tutto quanto di superfluo che non siano vestitini per bambini (acquistati in catene commerciali), cibarie, luce gas, benzina/gasolio per auto e motorino. Tutto quanto il resto - per esempio cinema, ristorante (sono + di 2 anni che non si va in pizzeria), gite fuori porta la domenica in auto, vestiario per noi grandi - praticamente c’è lo siamo scordati. L’ho fatta breve per far intendere che vita si fa per noi “poveri diavoli”, alla faccia dei politici che ci guardano dall’altro con i loro stipendi super-d’oroMaurizio A.Ma scusate a cosa più si dovrebbe rinunciare????? Visto che ormai lavoriamo solo per pagare i ns debiti. StelloSiamo una famiglia di 4 persone con uno stipendio, mutuo e scuola dell’infanzia per una figlia. Sono già due anni che abbiamo rinunciato alle vacanze. Niente ristoranti o feste di paese, per ora andiamo a alcune passeggiate enogastronomiche, non troppo lontane per via del costo del carburante. Per il riscaldamento utilizziamo la stufa a legna, non so come fanno quelli che hanno il metano. Ciao Claudio B.Buongiorno. Sono un operaio tessile e mia moglie è un part-time, quindi si può calcolare lo stipendio facilmente. Ho sempre rinunciato a tutto quello che non potevo permettermi perché la famiglia e i figli sono innanzitutto. Ci si adegua sempre alle situazioni facendo un po la formica durante l’anno, poi una volta ogni ... riesci a fare un po’ la cicala. Nel 1993 feci un mutuo decennale per la prima casa con la banca..... TASSO 14% vi ricordate? Ho chiesto 100 milioni e ne ho tornati il doppio in 10 anni. Allora..............i MUTUI a noi ce li hanno regalati? Certo chi aveva i Bot e i Cct ai tempi prendeva il 10-12% ma chi li aveva! Ai tempi però mia moglie non sapeva cosa era la parrucchiera e l’estetista........si arrangiava con il fai da te. Non abbiamo mai fatto il MUTUO per andare in ferie (no comment): per 2 anni non si è andati, poi andavamo 1 settimana in Croazia perché costava molto molto meno che qui in Italia, specialmente per i figli. Non ho mai comperato niente della serie "Compri oggi e paghi nel 2009". Avevo gia il mutuo da pagare, se mi avanzava qualcosa, se potevo lo compravo subito e pagavo. Come mai quando una volta al mese io e mia moglie, se usciamo a farci una pizza ( oggi debiti non ne abbiamo piu), non troviamo posto in tanti ristoranti, tutti pieni. E io penso... ma cavolo dicono che c’è la crisi ! Allora avendo rispetto per chi davvero vive in condizioni critiche e conosce cosa vuol dire essere umile, ma sicuramente c’è una buona parte degli italiani che si lamentano un po’ troppo e se la sono cercata. Ripeto ci sono davvero le famiglie in crisi, e vorrei che il governo aiutasse concretamente chi è sotto una certa soglia, ma ci sono anche molte famiglie che si lamentano per nulla, sono solo dei paradossi e luoghi comuni. Comunque per noi operai è da sempre stata dura, d’altrone se avessi avuto voglia di studiare avrei fatto il dentista, e ora non avrei certi problemi. Comunque, per mie opinioni che non sto qui ora a illustrare, reputo la politica e i governi degli ultimi 10-15 anni responsabili di tutto ciò.... Come un padre e una madre hanno il compito di far crescere e educare culturalmente i propri figli, i nostri governi Prodi e Berlusconi avevano il compito di far crescere e educare le famiglie italiane. Ma si sono educati loro, e noi qui a scannarci per 10 euro. Mah....... Marco di Ranica Condivido pienamente il pensiero di Aldo F.. È pur vero che con l’euro il potere d’acquisto si è abbassato notevolmente ma chissà mai perché nessuno rinuncia al lusso. Io grazie a Dio non mi trovo nella condizione di quelli che non arrivano a fine mese ma non perché ho un mega stipendio, ma semplicemente perché mi concedo il necessario sia adesso ma anche nei tempi passati che erano un po’ più favorevoli. Se vuoi andare a mangiare una pizza il sabato sera: devi prenotare, in mano alla gente trovi sempre cellulari nuovi, tutti hanno la playstation (e quanto costano i giochi!!!), le ferie sono sacrosante (giustissimo) ma non necessariamente in paesi esotici.... Insomma siamo sinceri ci lamentiamo ma siamo anche molto egoisti (io compresa), però se mi lamento devo solo dire "mea culpa". A fine mese si arriva benissimo rinunciando a cose che alla fin fine non servono. Saluti a tutti.Cristina F.Rinuncio per arrrivare a fine mese: massaggi plantare, scarpe nuove, telefonino nuovo, cinema, vacanze.Paola M.Di me non posso dire nulla. Ho un buono stipendio, dei soldi da parte per cui, visto che i vent’anni sono passati da tanto, cerco di non rinunciare a niente. Piuttosto chi si lamenta del costo del pane, dei generi di prima necessità, della sanità privata (ma senza salute che risparmi a fare?) e dei propri bassi stipendi, vedo invece che non rinuncia al superfluo, divenuto ormai necessario più del... necessario. Telefonini, televisori al plasma, decoder per le varie pay tv ormai a casa di chi non se le potrebbe permettere non mancano mai, anche più di una. Le persone si indebitano per questi giocattoli tecnologici, per le vacanze, per lo scooter nuovo o per l’automobile. E poi si lamenta... Gli stipendi di qualche anno fa avevano un potere d’acquisto sicuramente maggiore di oggi, ma le persone se ne lamentavano lo stesso. Oggi i motivi per spendere di più sono tantissimi e le persone si indebitano. Provare a rinunciare a ciò che davvero si può evitare? Una bella serata al ristorante, una visita da uno specialista per me valgono più di un televisore o un telefonino... io i miei soldi li spendo così e non mi lamento. Dico queste cose a ragion veduta perché, dove lavoro sono tanti i giovani che hanno avuto il coraggio di farsi una famiglia ma adesso sono strangolati non dai mutui per la casa o dal costo dei figli, ma dalle varie rate e carte di credito revolving per beni assolutamente superflui (e costosi anche da mantenere) a cui... non si può fare a meno. Vacanze? Irrinunciabili ma solo in terre esotiche (e a rate). Telefonino? Ma non sia mai detto...devo essere sempre reperibile anche se passo otto ore in ufficio e il resto a casa (a rate). Tv da 2000 euro? Certo, come si fa a seguire gli europei e le olimpiadi o a giocare con la mia nuova playstation da 500 euro? (ovviamente entrambe a rate, c’era l’offerta...). Il mal di denti me lo tengo, tanto con un antibiotico (che mi dà la mutua) mi passa. Scusate la lungaggine ma è uno sfogo. Ci sarà chi, davvero, non arriva a fine mese ma, credetemi, la maggior parte a fine mese fa di tutto per non arrivarci. Per adesso è così, bisogna tirare i remi in barca...speriamo che la cosa con il tempo migliori. Personalmente sono fiducioso, le regole dell’economia non le ho scritte io. Saluti Aldo F.Buongiorno, in merito al Vostro sondaggio: a cosa rinuncate per arrivare a fine mese? Ecco la mia risposta: praticamente a tutto! Ho 23 anni (il 30 giugno) e convivo da due anni con il mio ragazzo in quanto mia mamma mi ha lasciato per un tumore e mio papà vive lontano dal mio posto di lavoro. Io prendo € 750 al mese e lui ne prende 900 ma paghiamo € 600 di affitto. Abitiamo a Rovetta perché lui lavora a Lovere e io in centro a Bergamo quindi abbiamo cercato una via di mezzo. Solo di benzina spendiamo € 250 al mese per il lavoro. Nella pausa pranzo che devo fare obbligatoriamente in quanto nella mia ditta non permettono l’orario continuato mi limito a mangiare o un panino o un gelato comunque la spesa è di circa € 5 al giorno. Poi ci sono le bollette.. Bisogna pur mangiare e inoltre una rata di € 295,50 per un prestito fatto inizialmente per andare a convivere che durerà ancora per 5 anni. Svaghi o comprare qualcosa per noi stessi è impensabile.. Quindi dove cavolo dobbiamo risparmiare se non sul mangiare?? Ecco a cosa rinuciamo: AL CIBO!! Ci limitiamo a comprare pasta e riso... Se a 23 anni questa è vita ditemelo Voi. Ma non è il fattore età visto che vedo gente anche più grande nella mia stessa situazione... Se questa è la vita... È un vero schifo! Buona giornataValeria B.Salve, credo proprio che il punto non sia a cosa rinunci, ma cosa riesci a fare con lo stipendio? Dunque le rinunce son poche, anche in base allo stipendio che percepiamo "buona parte di noi poveretti" (ma il lavoro lo hai e indi poi "che vuoi?"). Dicevo.. le rinunce son poche perchè le cose primarie le devi fare cmq, e alla fine fai debiti con la banca e tiri avanti poi ti ritrovi con un groviglio di nodi nel pettine che manco potrete immagginare come districarli.... Tipo... 90 euro al mese per un prestito con la banca, altri 100 perche hai la carta vantaggi, altri 50 perché la figlia/o occorreva un pc per studiare altri 40 per un cellulare ecc,ecc.ecc. In particolare, le famiglie bergamasche a fine 2007 hanno depositato nelle banche della provincia circa 320 milioni di euro in più rispetto al 2006 (+ 3,58%). Mi chiedo: ma queste persone li stampano i denari? Ma forse rinunciano anche a respirare per conservare....Antonio I. Buongiorno, non posso lamentarmi non rinuncio a cose indispensabili ma a: fare colazione al bar, esco raramente a cena, cerco di comprare solo quando ci sono le offerte sia di alimentari che di vestiario, la domenica sto a casa e raramente vado al lago o in montagna. Amneris C.Gentile redazione, si rinuncia a tutto il superfluo. Ma questo non da oggi e nemmeno da ieri. Ho acquistato casa nel 2000, naturalmente con un mutuo da pagare (e per fortuna l’ho fatto allora, ciò che ho acquistato con 200 milioni otto anni fa, oggi con 200 mila euro non lo acquisto). Sono un operaio, il lavoro andava bene e qualche oretta di straordinario ogni settimana era la norma. Oggi il lavoro è quello che è, le commesse di lavoro sono sempre meno, di straordinari nemmeno l’ombra, si ricorre spesso a ferie o permessi "forzati", lo scorso anno c’è stato un taglio di personale del 10 % e le voci di corridoio dicono che entro la fine dell’anno si replichi. In questi anni ci sono stati aumenti generalizzati in tutti i settori (faccio l’esempio in un settore "bollente": all’entrata dell’euro la benzina verde costava meno di 1€, oggi 1,50€) ma se io personalmente vado a leggere i cedolini dello stipendio di 5 anni orsono e li confronto con quelli odierni, anche per i problemi lavorativi che ho citato precedentemente, non c’è praticamente differenza. Ciò che "portavo a casa" 5 anni fa è praticamente lo stesso che guadagno oggi. Detto questo è chiaro che si deve per forza rinunciare a tutto ciò che non serve, evitare "le tentazioni" (dei centri commerciali, per esempio), valutare e confrontare il più possibile anche nelle piccole spese di tutti i giorni. Così facendo arrivi a fine mese "alla pari", sperando che il mese successivo non ci siano "imprevisti" di spesa. Io personalmete la vedo "nera" e se penso alle mie figlie e al futuro che le attende, la vedo nera, ma che più nera non si può..... Luca P. Gentile redazione, sono sicuramente tante le cose a cui si comincia a rinunciare ma con un po’ di oculatezza si può risparmiare davvero tanto e togliersi ancora qualche piccola soddisfazione. Io personalmente ho rinunciato a bere il bicchiere di coca cola al bar (2.5 euro), gustandomelo sul balcone di casa mia a un prezzo di 20 centesimi. Ho rinunciato quasi totalmente alla pizza e al ristorante e ho imparato a cucinare piatti che pensavo impossibili da preparare in casa. Rinuncio al fare 30km per andare a fare la spesa in un grande magazzino che mi offre uno sconto del 25% su qualche prodotto ma me ne fa spendere il 30% in più, se calcolo il prezzo della benzina per arrivarci. Sono arrivato a godermi di più il mio paese, i piccoli negozi sotto casa e la bellezza di fare 2 passi a piedi o un giro in bicicletta invece di usare la macchina per ogni cosa.Per quanto riguarda i costi della casa ho cominciato con una cosa molto pratica, ho sostituito le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo. Ho la stessa luce ed una bolletta dell’Enel molto più leggera. Cerco inoltre di non sperperare l’acqua, un bene che in futuro sarà ancora più raro. Devo dire che forse il troppo benessere ci stava nascondendo quanto può essere bello invitare gli amici o i familiari a casa, condividere una cena o una fetta di torta in compagnia e soprattutto dare un giusto valore alle cose. Forse questo periodo può diventare una lezione importante e costruttiva per ognuno di noi.Mauro G.In primis, sono le serate al ristorante, se prima si andava tutti i sabati, ora a malapena si va una volta al mese. Sottolineo che la famiglia è composta da 4 persone. Anche le giratine domenicali sono diventate un lusso, sono convinto che comunque si tende a risparmiare un po’ su tutto, dal cibo ai vestiti ecc….Massimo R.Pultroppo abbiamo toccato il fondo, spero che sia una crisi passeggera, sono fiducioso. Per quanto riquarda la fine del mese sono attento a non spendere soldi inutilmente anche se non ci sono.MassimO L. Rinuncio all’abbigiamento e alle ferieAlessioSono moltissime i desiderata che purtroppo come over 50 sono costretto a rinunciare per colpa dell’euro ( vituperato ! ) Spero che nel prossimo medio periodo la situazione salariale cambi, ma non sono certo ciò che possa accadere in modo tempestivo! G. F. M. Gentile REDAZIONE,rispondendo alla vostra domanda posso solo dire che si rinuncia a tutte quelle cose non strettamente necessarie, purtroppo, a partire dal giornale (avendo la possibilità di leggere le notizie su internet).Questo è solo il primo passo. Non si fa certamente economia partendo da 1 € per il giornale !!!Non si esce al bar (5/6 € per una birra quando alla LIDL se ne compra una cassa).Non si va al ristorante (20/30 € minimo per una pizza, 60 delle vecchie mila lire per una persona), quando si guadagnano a malapena 10€ all’ora.Non si va al cinema, dal parruchhiere/barbiere ci si va quindici giorni dopo, non si usa la macchina per viaggiare nel week end, non si va in autostrada bensì per statali, non si va nei grandi magazzini perchè con tutte le varie offerte/scelte spesso si celano solo delle fregature.Non si va dal dentista e si impara, invece, a lavare i denti.Sempre di più gli Italiani stanno ritrovando modo di fare tutto in casa. Dall’invitare gli amici a turno per mangiate, dal tornare a fare marmellate e conserve fatte in casa, fino al semplice pane. Ognuno rinuncia a quelle cose che fino a dieci anni fa aveva acquisito come benessere e stile di vita perchè 2.000.000 di lire erano più che un bel stipendio. Si riusciva anche a risparmiare.Oggigiorno al posto di risparmiare ci si indebita.Quante famiglie rovinate dalle banche che non concedono quasi mai un congelamento per alcuni mesi di rate da pagare.Fortunatamente non è il mio caso. Con tanatissima attenzione rieco anche a risparmiare e ma quanta fatica. Mi sento quasi defraudato di 1/2 stipendio nell’ultimo decennio. La busta paga non è cresciuta in modo sostenibile come il rincaro dei prezzi. Purtroppo da dipendente, non facendo fatture, non posso girare il problema su altre famiglie e rubare da tasca altrui ciò che servirebbe per mantenersi tutti i lussi/extra che ci si permetteva nel passato... Con simpatia, GABRIELE A niente, perchè come la formica ho la scorta, e le cicale è giusto che paghino Pierangelo P. - TreviglioAbbigliamento e divertimento.CordialmenteAntonio - Bergamo
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