Gli studenti del «Sarpi» scrivono: ecco perchè abbiamo occupato la scuola

Scriviamo questa lettera al vostro giornale per far sì che tutto il lavoro e tutti i sacrifici degli studenti coinvolti nella nostra occupazione non rimangano patrimonio esclusivo della memoria dei presenti, ma possano sfociare in un atto di sensibilizzazione nei confronti di tutte le componenti, studentesche e non, che rappresentano l’anima e il corpo di quella scuola che il ministro Moratti sta soffocando; una scuola che impari ad essere critica nei propri confronti e nei confronti delle proprie istituzioni. I motivi che ci hanno spinto alla scelta di questa forma di protesta sono stati illustrati nel volantino stilato il primo giorno dal comitato organizzativo (e che abbiamo fatto avere al vostro giornale) e non saranno quindi per noi motivo di discussione.

Quello che ci preme fare è informarvi sull’operato che gli studenti di questa scuola hanno svolto nel tentativo di analizzare e quindi criticare la riforma Moratti. Inoltre è nostro intento denunciare l’atteggiamento di completa chiusura e avversione del collegio docenti nei confronti di un gruppo di studenti che si sono dimostrati capaci di organizzare una forma di protesta civile e costruttiva anche se consapevolmente illegale.

Infatti nonostante non sia stata messa in discussione la serietà dei gruppi di lavoro nati all’interno dell’occupazione, non è stato accettato il compromesso proposto dagli studenti che si impegnavano a terminare in due giorni e mezzo la realizzazione di un documento a seguito di uno studio sulla riforma e di assemblee di approfondimento sulla stessa e ad abbandonare la scuola, ripulita e riordinata, dopo la mattinata del 25. Gli studenti, preso atto dell’imposizione venuta dal collegio docenti, hanno deciso di abbandonare la scuola sotto la minaccia dell’intervento delle forze dell’ordine la sera del secondo giorno dopo aver comunque tentato, nel poco tempo concesso, la conclusione del lavoro dei gruppi di studio e una sistemazione, per quanto possibile dell’edificio. Già dalle 17 di oggi è stata avvisata la preside della possibilità di rimpossessarsi dell’istituto. Gli studenti si impegnano comunque a portare a termine il lavoro intrapreso e a continuare la protesta.

Gli studenti occupanti

(24/11/2004)

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