Tredicesime più leggere. Ma cala il gas

Tredicesime più leggere quest’anno per i lavoratori italiani. Per l’esattezza 40 euro in meno per gli operai, 24 in meno per gli impiegati. A registrarlo è l’ufficio studi degli artigiani della Cgia di Mestre, che ha simulato l’importo delle tredicesime natalizie attualizzando al 2003 (sulla base degli indici generali delle retribuzioni contrattuali Istat) le retribuzioni medie percepite da un operaio e un impiegato nell’anno precedente. Il risultato, sostiene la Cgia, non è confortante per i dipendenti italiani. Il taglio degli importi della tredicesima mensilità è dovuto agli effetti legati all’introduzione della «no-tax area», che non si applica sulle tredicesime.

Ma c’è anche una buona notizia sotto l’albero: nei primi tre mesi del 2004 le bollette del gas scenderanno del 2,4%, mentre quelle della luce resteranno invariate. Lo annuncia l’Authority per l’energia in base al consueto aggiornamento trimestrale delle tariffe legato all’andamento dei costi dei combustibili.

Intanto, a proposito di «no-tax area», si continua a parlare del «bonus Tremonti di fine anno» per i pensionati. Non è un aumento, spiega Sergio Manzoni della segreteria Cisl, ma un adeguamento: i pensionati percepiranno una tredicesima più alta perché hanno pagato più tasse nel corso dell’anno. Infatti, mentre le aziende (rispettando le circolari del ministero dell’Economia) hanno suddiviso la «no-tax area» in 12 mensilità, l’Inps l’ha calcolata su 13 mensilità, causando un aumento dell’imposta sulle pensioni mensili. Di conseguenza ci sarà ora una riduzione d’imposta sulla tredicesima.

Per quanto riguarda le pensioni in erogazione a dicembre, anche per il 2003 alle pensioni minime (che non sono state integrate a 516,46 euro) sarà erogata la somma di 154,94 euro, come deciso dalla Finanziaria 2001 (governo Amato). La somma va incontro, molto parzialmente, al cosiddetto problema degli incapienti (i cittadini che non possono utilizzare le detrazioni e deduzioni fiscali a causa del reddito annuo troppo basso). Bisogna prestare attenzione perché l’Inps sta erogando a tutti i 154 euro, ma per via dei limiti di reddito finirà che molti dovranno restituirla il prossimo anno.

Ma ci sono altri errori e problemi legati all’Inps. Per tutti i pensionati della Lombardia con pensione annua superiore a 10.329 euro l’Inps aveva sbagliato il calcolo dell’addizionale regionale 2002, che viene trattenuta sulle mensilità del 2003, applicando lo scaglione dello 0,9% spettante ai soli titolari di pensione e abitazione principale inferiore a 10.329 euro. Questo errore ha comportato un minore versamento di 31 euro da parte dei pensionati. Il recupero della somma viene fatto direttamente dall’Inps per chi ha fatto la dichiarazione dei redditi. Ci sono problemi, invece, per i coniugi dei dichiaranti, ma ora è stato fatto un accordo tra Inps e Caf, ragion per cui conviene, subito dopo le feste, rivolgersi al Centro di assistenza fiscale. Un altro errore è stato commesso dall’Inps, che ha applicato l’aliquota dell’1,2% anche alle pensioni inferiori a detto limite per le quali era già stata trattenuta correttamente l’addizionale regionale: anche in questo caso il suggerimento è quello di recarsi al Caf.

In conclusione, commenta Sergio Manzoni «il ministro Tremonti si fregia di una manovra che non gli appartiene, dal momento che il bonus di fine anno era previsto già dalla finanziaria 2001, a firma del governo Amato, e che i soldi che rientrano nelle pensioni sono soltanto tasse pagate in misura maggiore; mentre l’Inps, clamorosamente in errore, ribalta sui pensionati i propri sbagli di calcolo e pretende oggi che sia una categoria debole a farsi carico delle "distrazioni" dell’ente, provvedendo di tasca propria alle richieste di rimborso per spese non dovute».

(24/12/2003)

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