Banda larga, una strada obbligata:
per Bergamo vale 2 miliardi di Pil

È di due miliardi di euro l'incremento del Pil orobico che si potrebbe realizzare con l'estensione della connessione veloce. Obiettivo auspicabile sia da un punto di vista economico, sia nella prospettiva dell'Expo 2015 sia in vista della candidatura per il 2019.

È di due miliardi di euro l'incremento del Pil orobico che si potrebbe realizzare con l'estensione della connessione veloce. Obiettivo auspicabile sia da un punto di vista economico, sia nella prospettiva dell'Expo 2015 e della candidatura della nostra come città capitale culturale per il 2019.

«Bergamo non può prepararsi ai grandi appuntamenti se la sua rete digitale resterà di retroguardia», ha precisato Giovanni Bonati, presidente Assonet, l'organizzazione che rappresenta le aziende del settore informatico, associata a Confesercenti, nata nel 2001 e che oggi conta più di 2 mila aziende e oltre 10 mila occupati, durante i lavori del convegno «BergamoFuturo».

Tra i dati forniti emerge che le aziende informatiche del nostro territorio sono cresciute da 99 nel 1981, gli albori del settore, a 682 nel decennio successivo, fino alle 1.859 nel 2001. Negli ultimi dieci anni la Camera di Commercio ne ha registrate 2.219.

«Questi dati mostrano l'andamento del settore – ha commentato Bonati – che si sta stabilizzando. Il nostro obiettivo sui progetti futuri è la banda larga, con gli obiettivi europei che indicano una connettività per tutti a 30 Mbs e una connettività a 100 Mbs per almeno il 50% dei cittadini».

Obiettivi ambiziosi che l'Italia, partita tardi sta facendo fatica a recuperare e che anche per la Bergamasca è tutto da rincorrere.

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