E' morto in Svizzera Lucio Magri
Dalla Dc di Bergamo alla Sinistra

Lucio Magri si è spento in Svizzera a 79 anni. Era entrato nel Pci negli anni Cinquanta, poco più che ventenne, dopo un'esperienza nella gioventù democristiana a Bergamo. Poi nel direttivo lombardo, e di là passò a Botteghe Oscure.

Lucio Magri si è spento ieri in Svizzera all'età di 79 anni. Come scrive il sito de Il Manifesto, di cui Magri fu uno dei fondatori, si era recato nella Confederazione Elvetica «per porre termine alla propria vita, di sua volontà. La notizia della morte - spiega ancora il quotidiano - si è diffusa nella notte, tra gli amici; qualcuno, i più intimi, era stato da lui informato in precedenza della sua intenzione, senza riuscire a fargli cambiare idea. Il corpo rientrerà in Italia per essere sepolto a Recanati, la città dove era nato nel 1932».

Magri era entrato nel Pci negli anni Cinquanta, poco più che ventenne, dopo un'esperienza nella gioventù democristiana a Bergamo. Venne accolto nella segreteria del partito di Bergamo, poi nel direttivo regionale lombardo, e di là passò poi a Botteghe Oscure. Nel 1969, dopo lo shock dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia, in dissenso con le timidezze e le reticenze del Pci, fu tra gli animatori del gruppo (con Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Aldo Natoli, Valentino Parlato, Eliseo Milani, Luciana Castellina, Massimo Caprara e altri) che diede vita alla rivista "il Manifesto", da lui diretta, e che successivamente venne radiato dal partito. Nel 1971 partecipò insieme agli altri alla trasformazione della rivista del quotidiano, da cui successivamente si distanziò, fondando il Partito di unità proletaria per il comunismo.

Nel 1984 rientrò nel Pci, dove rimase fino alla dissoluzione e trasformazione nel Pds, nel 1991; in quel momento aderì al gruppo continuista e partecipò alla nascita del Partito della Rifondazione comunista, dove rimase fino al 1995 quando la sua corrente lasciò il partito e poi rientrò nei Democratici di sinistra. Una scelta che Magri non condivise, preferendo restare fuori dai partiti. Nel 2009 Lucio Magri ha pubblicato un libro importante, "Il sarto di Ulm" (Il Saggiatore), che ripercorre la storia del Partito comunista italiano nel dopoguerra e la sua personale.

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