Belotti: «Sono molto arrabbiato
Così si pregiudica il lavoro di tutti»

«Sono molto arrabbiato». L'assessore regionale al territorio, Daniele Belotti, reagisce alla notizia della bufera che si è abbattuta sulla Brebemi. E aggiunge: «Comportamenti del genere da parte di pochi pregiudicano il lavoro di tutti».

«Sono molto arrabbiato». Esordisce così l'assessore regionale al territorio, Daniele Belotti, alla notizia della bufera che si è abbattuta sulla Brebemi e dei dieci arresti, fra i quali quello del presidente della Locatelli di Grumello del Monte.

«Sono arrabbiato perchè comportamenti del genere da parte di pochi pregiudicano il lavoro di tutti, rendendo difficile pianivicare e realizzare gli impianti per lo smaltimento dei rifiuti, che peraltro sono necessari, senza finire al centro di mille sospetti».

Quello che è successo nella cava del Cremonese - aggiunge Belotti - è gravissimo: sono assolutamente convinto che, se le accuse saranno confermate, arriveremo a chiedere alla giunta che anche la Regione si costituisca parte civile».

C'è una telefonata fra l'assessore Belotti e la l'impresa Locatelli: «Su sollecitazione dei sindaci cremonesi - spiega Belotti - c'è stata una sola telefonata all'azienda, a fronte di una mozione in consiglio regionale che chiedeva di rivedere l'impianto, peraltro già autorizzato. A fronte di una mia richiesta di essere ricontattato dal sig. Locatelli, non ho mai ricevuto nessuna risposta. Invece poi l'azienda ha preferito organizzare per suo conto una conferenza stampa per spiegare che era tutto a posto, e che quindi si partiva».

«Quando nel 2001 ero consigliere comunale a Bergamo - ricorda l'assessore Belotti - avevo già denunciato il sospetto di una turbativa d'asta per i lavori della Locatelli in piazza Pontida. Nel 2004 la guardia di finanza era poi giunta alla stessa conclusione».

E tornando alla Regione, Belotti ha tenuto a precisare: «Il mio assessorato assegna i permessi per le discariche, ma lo fa basandosi sulle perizie dell'Arpa: se è vera l'accusa mossa (è stato arrestato il coordinatore degli staff della direzione generale di Arpa Lombardia Giuseppe Rotondaro, ndr) allora noi restiamo col cerino in mano, ma siamo incolpevoli».

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