Brebemi, telefonate sotto esame
«Quella scoria? Piena di cromo»

«Anomalie nella gestione del ciclo dei rifiuti da parte della Locatelli e nella fornitura dei cantieri Brebemi». Così l'ordinanza firmata dal gip di Brescia classifica alcuni dialoghi telefonici fra i consulenti ambientali dell'impresa di Grumello.

«Anomalie nella gestione del ciclo dei rifiuti da parte della Locatelli e nella fornitura dei cantieri Brebemi». Così l'ordinanza firmata dal gip di Brescia, Cesare Bonamartini, classifica alcuni dialoghi telefonici fra i consulenti ambientali dell'impresa di Grumello del Monte, Egidio Grechi (consulente interno all'azienda) e Giorgio Oprandi (dipendente della società di consulenza Terraverde Srl), entrambi finiti ai domiciliari.

Nel mirino degli inquirenti, in particolare, un presunto «escamotage per evitare la certificazione analitica della scoria» in questione. La conversazione è del 23 giugno 2011. Grechi discuteva con Oprandi circa l'opportunità o meno di effettuare la campionatura e l'analisi di una non meglio indicata quantità di scoria, in quanto – ritiene chi indaga – fuori dai parametri di legge. Nel corso della conversazione sarebbe emerso che la scoria, secondo Oprandi, era addirittura piena di cromo, «sostanza altamente inquinante e cancerogena», ricorda l'ordinanza del gip.

«Per quel discorso delle analisi "tal quale" sulle terre, cosa mi scrivi?», chiede Grechi. «Mah, ti scriverò quello che ti ho detto questa mattina, una roba del tipo "che vista la tipologia di reimpiego del materiale che viene caratterizzato ad Mps (Materie prime secondarie, come quelle richieste per realizzare il sottofondo stradale della Brebemi, ndr) ai sensi di quella solita circolare 2895 (della Provincia, ndr), non si ritiene necessario effettuare anche analisi sul "tal quale"». Grechi appare dubbioso, allora Oprandi aggiunge: «Perché il discorso lì eh... te lo dico già senza fare le analisi che sei fuori, se vai a vedere, tutto quanto».

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