Informazioni scarse e inageduate
A Ryanair multa di 500mila euro

Sono confermate le sanzioni per oltre 500mila euro inflitte dall'Antitrust a Ryanair per pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori. Lo ha stabilito la Sesta sezione del Consiglio di Stato, respingendo l'istanza con cui Ryanair chiedeva una sospensione.

Sono confermate le sanzioni per oltre 500mila euro inflitte dall'Antitrust a Ryanair per pratiche commerciali scorrette nei confronti dei consumatori. Lo ha stabilito la Sesta sezione del Consiglio di Stato, respingendo l'istanza con cui la compagnia aerea chiedeva di sospendere le multe in attesa della discussione nel merito del ricorso proposto davanti al Tar del Lazio.

Ryanair aveva impugnato l'ordinanza con cui lo scorso 14 ottobre gia' il Tar del Lazio aveva negato il congelamento delle sanzioni comminate dall'Autorita' garante della concorrenza e del mercato il 15 giugno per, si leggeva nella delibera dell'Antitrust, "l'ingannevolezza, la scarsa trasparenza, l'inadeguatezza e, in alcuni casi, addirittura la carenza di informazioni relative ai prezzi dei biglietti, che vengono presentati al mercato senza indicare alcuni costi che vengono successivamente aggiunti al momento del pagamento con carta di credito pur essendo prevedibili ed inevitabili".

"Ad un sommario esame proprio della fase cautelare - scrive il collegio presieduto da Giancarlo Coraggio nell'ordinanza con cui ha respinto l'istanza di Ryanair - il ricorso non evidenzia fumus boni iuris di talche' non e' suscettibile di favorevole apprezzamento il periculum in mora".

L'Antitrust contesta alla compagnia aerea una serie di pratiche scorrette: l'"ingannevolezza dei messaggi pubblicitari - si legge nel provvedimento dell'Autorita' - diffusi a mezzo stampa o sul web che prospettano offerte risultate 'introvabili' dagli utenti (sanzione di 110mila euro); la mancata indicazione nella tariffa offerta dei costi aggiuntivi, quali quello per il web check in, il supplemento carta di credito e l'Iva sui voli nazionali, che vengono automaticamente aggiunti nel corso del processo di prenotazione online e fanno significativamente lievitare il prezzo del biglietto (sanzione di 220mila euro); difficolta' o, addirittura impossibilita', da parte degli utenti di ottenere assistenza post-vendita per il rimborso dei biglietti (o di parte di essi) in caso di mancata fruizione del volo, sia per motivi imputabili alla compagnia che per scelta del passeggero: cio' in particolare, per la necessita' di rivolgersi a un numero a pagamento o per l'applicazione di una fee elevata (sanzione di 90mila euro); pubblicazione delle condizioni generali di trasporto e delle informazioni rivolte ai consumatori italiani in lingua inglese (sanzione di 27.500 euro); ingiustificati esborsi aggiuntivi nel caso di richiesta di variazioni di date, orari, nome dei passeggeri e tratte di volo o di riemissione della carta di imbarco in aeroporto (sanzione di 55mila euro)".

Nei mesi scorsi l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato, per pratiche simili, anche Alitalia (105mila euro), Blu Express (75mila euro), Air Italy (55mila euro), Germanwings (50mila euro), Wizz Air (55mila euro) ed EasyJet (120mila euro). Oltre a Ryanair, si sono rivolti al giudice amministrativo anche Alitalia, Blue Panorama (per Blu Express), Wizz Air e EasyJet. Il Tar del Lazio ha gia' fissato per il prossimo 22 febbraio l'udienza per discutere nel merito il ricorso di Ryanair.

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