Dal «Consiglio delle Donne»
una guida sulla preadolescenza

Fin dalle prime riunioni, caratterizzate da vivaci scambi di idee e proposte per il lavoro delle sue sei commissioni, il Consiglio delle Donne di questo mandato amministrativo aveva identificato come argomento di grande interesse un approfondimento sul tema della preadolescenza.

Fin dalle prime riunioni, caratterizzate da vivaci scambi di idee e proposte per il lavoro delle sue sei commissioni, il Consiglio delle Donne di questo mandato amministrativo aveva identificato come argomento di grande interesse un approfondimento sul tema della preadolescenza.

Già in altre sedi si era potuto toccare con mano il fatto che ci fosse una specie di zona grigia nell'offerta e nell'informazione riguardo a quella fascia d'età in cui, come dicevano i nostri vecchi, non si è “né carne né pesce”. La preadolescenza è un'età particolare, sia per quei giovanissimi/e con il desiderio di sembrare “grandi” e che fanno fatica a riconoscersi in un corpo che cambia radicalmente, sia per i genitori che non sempre sanno affrontare le contraddizioni, le insofferenze e le ribellioni dei loro figli e figlie che crescono.

Da qui l'idea del “libretto d'istruzioni per l'uso “ che il Consiglio delle Donne ha approntato e che offre, nella prima parte, spunti di riflessione grazie al contributo di due esperti e - nella seconda parte con il grande pregio della concretezza - molti indirizzi per scoprire a 360 gradi le opportunità e i servizi che sono presenti sul territorio cittadino. Ci sono tante idee e tante proposte che possono fornire utili indicazioni per un sostegno psicologico e spunti costruttivi e creativi ai genitori che si chiedono dove e come indirizzare i loro ragazzi a luoghi di crescita e di sana aggregazione. Per di più possono dare una risposta ai tanti giovanissimi che, alla ricerca di un luogo “tutto loro” e di attività stimolanti, si chiedono “Cosa faccio oggi? Dove vado?” oppure addirittura “A chi posso domandare aiuto?”.

"Sono convinta - sottolinea Luisa Pecce, presidente del Consiglio delle Donne - che questo utile contributo, che ha richiesto impegno e lavoro, potrà essere strumento di educazione, nel senso più ampio del termine perché si rivolge anche agli operatori di settore, e nel contempo agile strumento di comunicazione tra l'Amministrazione e i cittadini e le cittadine di Bergamo. Grazie alle componenti della 1a Commissione che, insieme alla referente Roberta Brivio, hanno dedicato il loro tempo alla ricerca e alla stesura, il Consiglio delle Donne, organo istituzionale del Comune di Bergamo, che nel suo insieme si è preso cura del progetto, può, ancora una volta , rendersi utile alla città».

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