Immobili comunali in vendita
È la terza asta che va a vuoto

Fa ancora cilecca il piano delle alienazioni di Palafrizzoni. E se per le prime due aste il flop era preventivabile, a impensierire è che i potenziali acquirenti abbiano snobbato anche il terzo lotto: quasi 300 mq con destinazione residenziale in via Tabajani a 910 mila euro.

Fa ancora cilecca il piano delle alienazioni di Palafrizzoni. Una tripletta quella mancata mercoledì. E se per le prime due aste - l'immobile di circa mille metri quadri all'interno dell'ex ospedale neuropsichiatrico (base d'asta 1 milione e 200 mila euro) e un paio di uffici in via Broseta da vendere rispettivamente a un prezzo minimo di 188 mila e 288 mila euro - il flop era tutto sommato preventivabile, a impensierire è soprattutto il fatto che i potenziali acquirenti abbiano snobbato anche il terzo lotto: quasi 300 metri quadri con destinazione residenziale o ufficio più autorimessa in via Malj Tabajani a 910 mila euro.

Roba che fino a qualche tempo fa sarebbe andata via come il pane. Invece ieri nisba: aste deserte proprio nel giorno in cui il Movimento «Piazza Vecchia non si vende» - al quale aderiscono numerose realtà cittadine tra cui l'associazioni per Città Alta e i colli, il Centro nuovo progetto, il Comitato cittadini di Città Alta e colli, la Fondazione Serughetti centro studi e documentazione La Porta e la sezione di Bergamo di Italia nostra - faceva visita al sindaco per consegnargli il frutto della raccolta di firme contro la cessione di Casa Suardi: 2.450 sottoscrizioni.

«Abbiamo ben presente la situazione economica del Comune – ha sottolineato il portavoce Nino Gandini, accompagnato da Mariangela Acerboni, Gabriella Baiguini e Annamaria Colombo – il timore è però che la vendita inneschi un processo irreversibile in uno degli edifici più rappresentativi della sua parte antica.

«Sono assolutamente consapevole – ha replicato il sindaco Franco Tentorio – che questa campagna non ha motivazioni di parte, ma è il frutto di un amore nei confronti della città che noi stessi nutriamo. Così come siamo consapevoli che la decisione da prendere sarà comunque impopolare sia che si vada in una direzione sia che si vada nell'altra. Tutto è legato alla drammatica situazione delle finanze comunali e alla possibilità che il patto di stabilità venga attenuato per i Comuni virtuosi.

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