Orio e le procedure antirumore
Azzano all'attacco: «Mai votate»

Nella vicenda delle procedure antirumore all'aeroporto di Orio siamo al tutti contro tutti. Palafrizzoni contro Enac, Azzano San Paolo contro Enac e Bergamo, assessori contro tecnici che a loro volta fanno gli assessori in un altro Comune.

Nella vicenda delle procedure antirumore all'aeroporto di Orio siamo al tutti contro tutti. Palafrizzoni contro Enac, Azzano San Paolo contro Enac e Bergamo, assessori contro tecnici che a loro volta fanno gli assessori in un altro Comune.

Partiamo dalle procedure antirumore, revocate da Enac nelle scorse settimane. Unilateralmente, secondo Palafrizzoni. Comunque non approvate, per Azzano San Paolo.

«Non ci vedevano d'accordo. E non sono state votate in Commissione aeroportuale» spiega Massimo Bonati, assessore all'Ambiente fortemente dissenziente. A 360 gradi. «Sia l'assessore di Bergamo Massimo Bandera che Monica Piccirillo, direttrice Enac ad Orio al Serio, hanno fatto affermazioni inesatte».

«Lo scorso 5 maggio, la Commissione aeroportuale ha discusso una proposta del Comune di Bergamo di abbassare la fase di virata degli aeromobili. Come si rileva dal verbale della seduta, c'è stata solo una proposta e una richiesta dell'assessore Bandera, seguita da nessuna discussione né tanto meno votazione», rileva Bonati.

Solo che ad agosto appare la notizia che la sperimentazione antirumore è pronta a partire. Comprensiva dalla virata anticipata, ma anche della partenza della maggior parte dei voli dalla testata Est della pista e da una più equa ripartizione di un tot di decolli tra le direttrici Est ed Ovest. «Non voglio sembrare irrispettoso, ma ho pensato fosse una forzatura giornalistica. Perché Enac aveva sì detto che avrebbe cercato di mandare avanti questa sperimentazione, ma in assenza di votazione alcuna, per noi non si intendeva approvata».

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