Niente arresti domiciliari
Nicoli Cristiani Resta in cella

Trascorrerà il Natale in carcere Franco Nicoli Cristiani, l'ormai ex vicepresidente della Regione arrestato a fine novembre perché accusato di corruzione per aver ricevuto una tangente da 100 mila euro da Pierluca Locatelli.

Trascorrerà il Natale in carcere Franco Nicoli Cristiani, l'ormai ex vicepresidente della Regione arrestato a fine novembre perché accusato di corruzione per aver ricevuto una tangente da 100 mila euro da Pierluca Locatelli, patron dell'omonimo colosso nel settore dei lavori stradali di Grumello del Monte, per velocizzare le autorizzazioni regionali per l'apertura di una discarica di cemento amianto nel Cremonese.

Giovedì il gip milanese Elisabetta Meyer ha infatti respinto l'istanza presentata dal legale di Nicoli Cristiani, l'avvocato Piergiorgio Vittorini, che chiedeva gli arresti domiciliari per l'esponente del Pdl. «Al momento non ci sono ancora state notificate le motivazioni di questa decisione – sottolinea il difensore –: sappiamo soltanto che l'istanza è stata rigettata. Una volta apprese le motivazioni del gip, decideremo come muoverci».

Per l'ex vicepresidente del Consiglio regionale si tratta della seconda istanza respinta, visto che il suo legale aveva chiesto i domicilari anche a inizio dicembre, quando l'intera inchiesta era ancora in mano alla Procura di Brescia.

L'imprenditore bergamasco dovrebbe invece sapere entro oggi se il gip milanese accoglierà la richiesta dei domiciliari presentata dal suo legale, l'avvocato Roberto Bruni: per lui sarà solo il primo di un duplice passaggio, visto che in tal senso si dovranno infatti esprimere anche i giudici di Brescia, dove appunto Locatelli è indagato per il presunto smaltimento di rifiuti nel sedime della Brebemi.

Sempre entro oggi si attende anche l'esito della decisione del gip per Orietta Rocca, moglie di Locatelli: per lei i legali hanno chiesto la revoca dei domiciliari, dove si trova attualmente.

Intanto i legali della Regione si starebbero muovendo per tentare di «congelare», in attesa dell'eventuale giudizio, la maxi liquidazione che spetterebbe all'ex vicepresidente Nicoli Cristiani: l'esponente del Pdl dovrebbe infatti ricevere la somma di 340 mila euro, tra Tfr e vitalizio.

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