«Trascinati dalla valanga»
Il racconto del salvataggio

Sono ancora ricoverati all'ospedale di San Giovanni Bianco i due escursionisti Antonio Virtuoso, 36 anni di Brembate, e Matteo Gatti, 27 di Grumello del Monte, che sabato sono stati travolti da una valanga che si è staccata dalla vetta del monte Madonnino.

Sono ancora ricoverati all'ospedale di San Giovanni Bianco i due escursionisti Antonio Virtuoso, 36 anni di Brembate, e Matteo Gatti, 27 di Grumello del Monte, che verso le 12 di sabato sono stati travolti da una valanga di neve e ghiaccio che si è staccata dalla vetta del monte Madonnino. Le loro condizioni non sono gravi e tutti e due hanno subito contusioni alle gambe, che sono state steccate.

Antonio Virtuoso, artigiano imbianchino, con la moglie Sara (in attesa della seconda figlia) e la primogenita Matilde abita nel centro storico di Brembate, in via Strada stretta della fontana. È Virtuoso a raccontare la sua avventura e quella dell'amico Matteo, che tutto sommato è finita bene. L'escursionista di Brembate è appassionato di montagna e ha partecipato a escursioni anche all'estero. Erano diretti al Madonnino «Venerdì pomeriggio – racconta Antonio Virtuoso – abbiamo raggiunto il rifugio Calvi, dove abbiamo dormito e sabato mattina, armati di ramponi e piccozza, ci siamo incamminati verso il Madonnino (in comune di Carona), un'escursione non difficile. È un itinerario che conoscono bene le persone che amano andare in montagna, soprattutto d'inverno». Arrivati quasi sotto la vetta del monte, i due escursionisti hanno corso un serio pericolo: «Improvvisamente siamo stati travolti da una valanga che si è staccata dalla montagna e siamo rotolati, per qualche centinaio di metri insieme alla neve e al ghiaccio, che ci hanno coperti quasi completamente. Quando abbiamo finito di rotolare, abbiamo raccolto le forze e siamo riusciti a liberarci dalla neve. Seppur con forti dolori alle gambe ci siamo avviati verso il rifugio Calvi. Negli ultimi cento metri siamo stati aiutati da un'escursionista che era sulla terrazza del rifugio e che ha visto che eravamo in difficoltà».

«Dal bivacco del rifugio, intorno alle 12,10 abbiamo allertato i soccorsi» racconta ancora l'alpinista. Il 118 ha inviato sul posto l'elisoccorso. Il velivolo ha tentato di portarsi sul posto, ma dopo vari tentativi andati a vuoto per il forte vento, il pilota ha deciso di rinunciare ed è ritornato alla base senza i due escursionisti. A questo punto sono intervenute due squadre del Soccorso alpino delle Valli Brembana e Imagna. Da Carona sono partite le motoslitte con un medico e un infermiere per accertare le condizioni dei due feriti: immobilizzati, sono stati sistemati sulle barelle e trasportati a Carona dove erano in attesa due ambulanze per portali all'ospedale di San Giovanni Bianco. «Abbiamo avuto tanta paura – aggiunge Antonio Virtuoso –. Siamo stati fortunati perché la neve non ci ha coperto completamente. Comunque, non senza difficoltà, siamo usciti dalla valanga con le nostre forze. Sia io che Matteo ringraziamo tutte le persone: l'escursionista, l'elisoccorso, i volontari del Soccorso alpino, il medico e l'infermiere che ci hanno aiutato da quando siamo stati travolti sino all'ospedale di San Giovanni Bianco, dove siamo ancora ricoverati, curati da personale medico e infermieristico splendido». Antonio Virtuoso ieri mattina ha telefonati all'amico Marco Pesenti, titolare del bar «I Portici» di Brembate, per rassicurarlo sulle sue condizioni e, ovviamente, a sua volta il barista ha informato tutti gli altri amici.

Remo Traina

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