Mons. Amadei, Messa in ricordo
a due anni dalla scomparsa

«È stato testimone di speranza fino all'ultimo dei suoi giorni. Ha vissuto i mesi di malattia con lo sguardo della fede che si apre al futuro». Così l'ex segretario, monsignor Alessandro Locatelli, ha ricordato il vescovo Roberto Amadei.

«È stato testimone di speranza fino all'ultimo dei suoi giorni. Ha vissuto i mesi di malattia non nella rassegnazione, ma con lo sguardo della fede che si apre al futuro». Così l'ex segretario e ora parroco di San Paolo, monsignor Alessandro Locatelli, ha ricordato il vescovo Roberto Amadei nel 2° anniversario della morte, durante una Messa celebrata nella cripta del Duomo dove è collocata la tomba.

Tra i fedeli presenti c'erano il fratello e i nipoti di monsignor Amadei e l'on. Filippo Maria Pandolfi. Dodici i sacerdoti concelebranti, fra cui monsignor Maurizio Malvestiti, sottosegretario della Congregazione vaticana per le Chiese orientali.

Monsignor Amadei nasce il 13 febbraio 1993 a Verdello. Nel 1938, la famiglia si trasferisce a Pognano. Viene ordinato sacerdote il 16 marzo 1957 e inviato nel Pontificio Seminario Romano, dove ottiene la licenza in Sacra Teologia. In seguito si laurea in Storia ecclesiastica alla Gregoriana con una tesi sul clero bergamasco nel Risorgimento. Tornato in diocesi, è docente di Storia ecclesiastica (1960-90), preside della Teologia (1968-81) e rettore del Seminario diocesano (1981-90). Il 21 aprile 1990 è nominato vescovo di Savona-Noli. Riceve la consacrazione episcopale il 2 giugno successivo nella chiesa ipogea del Seminario. Il 21 novembre 1991 diviene vescovo di Bergamo, succedendo a monsignor Giulio Oggioni. Fa il solenne ingresso il 26 gennaio 1992.

L'attività pastorale del vescovo Amadei è ruotata attorno a un nucleo da lui dato per acquisito: il processo di scristianizzazione e la complessità socioculturale hanno toccato in profondità anche la terra bergamasca e il solido tessuto cristiano.

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