Cartello «Macelleria italiana»
E a Treviglio scoppia la bufera

Lui giura di averlo fatto solo perché erano cominciate a
girare voci secondo le quali il suo negozio sarebbe in realtà
gestito da marocchini o albanesi. Niente di male se non
fosse che, a suo dire, queste presunte dicerie avrebbero cominciato a
fargli perdere dei clienti.

Lui giura di averlo fatto solo perché, in città, erano cominciate a girare delle voci secondo le quali il suo negozio sarebbe in realtà gestito da marocchini o albanesi. Niente di male, ovviamente, se non fosse che, a suo dire, queste presunte dicerie avrebbero cominciato a fargli perdere dei clienti.

Per questo un macellaio di Treviglio, nella centralissima via Sangalli, ha deciso di esporre nella vetrina del suo negozio il Tricolore e, sopra, un cartello con la scritta «Macelleria italiana» e pure «Siamo italiani».

Tanto è bastato per scatenare un putiferio nella città della Bassa e soprattutto on line, dove - in particolare su Facebook - sono fioccati veri insulti nei confronti del titolare della macelleria Verduci: il commento più gentile si limita a dargli del razzista.

In realtà Antonino Verduci spiega di aver semplicemente voluto ribadire la propria italianità, dopo che la clientela lo stava, a suo dire, abbandonando. Ha così esposto il cartello giallo in formato A3 nella vetrina, «certificando» in questo modo di essere italiano, proprio come deve fare, per legge, sulle etichette della carne che lui stesso vende, dove va specificata la provenienza del prodotto.

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