La Lega vieta i comizi a Maroni
Ma a Bergamo c'è chi disubbidisce

Nessun incontro pubblico cui partecipi da solo Roberto Maroni potrà essere organizzato dalla Lega Nord: è questa la decisione presa dal direttivo nazionale della Lega Lombarda. Ma di fronte al diktat - anche a Bergamo - c'è chi dice «no».

Nessun incontro pubblico cui partecipi da solo Roberto Maroni potrà essere organizzato dalla Lega Nord: è questa la decisione presa dal direttivo nazionale della Lega Lombarda. Sarebbe stato lo stesso Umberto Bossi a suggerire la direttiva, dopo le polemiche attorno al caso Cosentino.  Già inviati i messaggi alle segreterie leghiste per informare della decisione e dire di annullare gli incontri già organizzati con l'ex ministro.

Immediata la reazione di Maroni: «Non so perchè, nessuno me lo ha spiegato, sono stupefatto, mi viene da vomitare: qualcuno vuole cacciarmi dalla lega ma io non mollo», queste le parole del leghista all'annullamento dei suoi incontri pubblici sul suo profilo di Facebook.

Il diktak non piace a numerosi sindaci leghisti bergamaschi e soprattutto ai giovani. «Sono disorientato e preoccupato - ha detto Lucio Brignoli rappresentante dei Giovani Padani -. Non mi chieda se sto con Bossi o con Maroni. Io sto con la Lega per l'indipendenza della Padania. I giovani saranno al corteo contro il Governo Monti. Per il resto mi auspico che si possa trovare un accordo, perchè quella di vietare i comizi a Maroni è una decisione che non comprendo».

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