L'Università si rafforza a Treviglio
Il rilancio parte dal no profit

Novità in ambito universitario. Da settembre prossimo Treviglio ospiterà un corso di specializzazione in tre settori che, nella Bassa, sono più che radicati: il non profit, i servizi sociali e la cooperazione internazionale.

Il timore era che chiudesse definitivamente e che di università, a Treviglio, non se ne parlasse più. Invece l'esperienza dell'Ateneo di Bergamo nella città della Bassa non soltanto proseguirà, ma si rinnoverà, a partire dal prossimo autunno, con una novità unica nel panorama universitario italiano. Da settembre, infatti, Treviglio ospiterà un corso di specializzazione in tre settori che, nella Bassa, sono più che radicati: il non profit, i servizi sociali e la cooperazione internazionale.

Non a caso è stata la Cassa rurale di Treviglio, che ha ereditato dal proprio fondatore, monsignor Ambrogio Portaluppi i valori della cooperazione, a mettere a disposizione, nel 2003, gli spazi per ospitare aule e laboratori universitari - inizialmente per un corso triennale in Economia aziendale, corso poi disattivato per la riorganizzazione degli atenei in Italia - e a dar vita a quello che è ormai noto come «Distretto del bene comune».

La stessa Università di Bergamo ha registrato, negli ultimi anni, un crescendo di interesse in merito alla necessità di fare ricerca e trasferire la cultura del non profit, dei servizi sociali e della cooperazione in genere, alle nuove generazioni che già operano nel settore e che hanno la necessità di rafforzarsi professionalmente.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 16 gennaio

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