«Più della concentrazione la composizione»
Nuovo modo di rilevare l'inquinamento

Nuove modalità per contribuire fattivamente alla riduzione dell'inquinamento atmosferico. È quanto sta studiando la Regione Lombardia insieme alle altre realtà territoriali del bacino padano. Con una novità: adottare nuovo indicatori dell'inquinamento basati sulla qualità chimico fisica e sanitaria dei composti.

La questione inquinamento in questi giorni tocca da vicino anche la Bergamasca e la regione Lombardia, insieme a Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Valle d'Aosta, con le province di Milano, Venezia e ai comuni di Milano, Venezia e Torino, hanno iniziato a lavorare insieme, in un Tavolo tecnico, per studiare nuove modalità per contribuire fattivamente alla riduzione dell'inquinamento atmosferico.

Iniziando, e questa è la grande novità, dalla proposta da tutti condivisa, di adottare nuovo indicatori dell'inquinamento basati sulla qualità chimico fisica e sanitaria dei composti che permettano di stimare in modo più preciso il livello di pericolosità degli inquinanti. Il secondo obiettivo è quello di ottenere il riconoscimento della specificità orografica e meteoclimatica del Bacino padano.

Al primo Tavolo tecnico hanno partecipato anche il direttore generale del ministero dell'Ambiente, Mariano Grillo, e il coordinatore del gruppo di lavoro nazionale per l'aria, Ivo Allegrini. «La collaborazione con il ministero - ha commentato l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi - sta già dando i suoi frutti. Ci auguravamo di poter contribuire concretamente al Piano Aria Nazionale che l'Unione europea sollecita da tempo. Siamo dunque molto soddisfatti che finalmente sia iniziato un lavoro approfondito, su una questione così importante e sentita da questi territori».

Regione Lombardia ha proposto una «lettura» della qualità delle polveri sottili che, essendo molto diverse fra loro, non possono essere considerate come un'unica grande famiglia. È un approccio completamente nuovo all'inquinante, che non si limita alla sola misurazione del peso - cosa che avviene oggi - ma lo classifica rispetto alle sue caratteristiche. Da questo tipo di analisi sarà quindi possibile approcciarsi alle fonti emissive in modi diversi, sicuramente più efficaci. «L'azione ad ampio spettro contro gli inquinanti - ha sottolineato Raimondi - in questo modo sarà ancora più appropriata ed efficace. Queste sono misure strutturali, le uniche che, nel tempo, hanno dimostrato di portare risultati concreti».

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