Arpa, cromo nella falda acquifera
«Monitoraggio ad ampio spettro»

Un monitoraggio più preciso dei livelli di inquinanti presenti nella falda acquifera della bassa Bergamasca, grazie alla validazione, da parte di Arpa, dei controlli effettuati dalle aziende responsabili della contaminazione e al loro coordinamento.

Un monitoraggio più preciso dei livelli di inquinanti presenti nella falda acquifera della bassa Bergamasca, grazie alla validazione, da parte di Arpa, dei controlli effettuati dalle aziende responsabili della contaminazione e al loro coordinamento con i prelievi diretti dell'Agenzia regionale.

E' questa la principale decisione assunta dal Tavolo tecnico, che si è riunito a Palazzo Lombardia, come anticipato dall'assessore Marcello Raimondi. Alla riunione, oltre ai tecnici di Regione Lombardia, hanno partecipato i rappresentanti di Arpa, della Provincia di Bergamo e dei Comuni interessati (Treviglio, Verdellino, Ciserano, Arcene, Castel Rozzone).

I MONITORAGGI - Arpa ha lavorato su di un'area più ampia rispetto a quella circostante il primo focolaio di inquinamento, tra Verdellino e Ciserano; dove, nei pressi della ditta 'nuova IGB', erano stati riscontrati livelli di Nichel e di Cromo sopra la norma. La stessa ditta sta già provvedendo alla messa in sicurezza della perdita al fine di contenere l'inquinamento e la situazione, che pure era molto localizzata, è quindi in fase di riassorbimento. Anche le aree che risentivano da inquinamento da Cromo VI vedono ridursi le concentrazioni nella falda, segnale che gli interventi messi in opera tramite il finanziamento regionale e quelli delle imprese responsabili della fuoriuscita stanno dando i loro frutti.

LA SPERIMENTAZIONE SUL CROMO VI - "Tra le altre cose - ha commentato Raimondi - è positivo che la sperimentazione, che utilizza una particolare miscela che trasforma il Cromo VI nell'innocuo cromo trivalente stia dando buoni risultati. E' stato infatti comunicato che, già a 50 metri a valle del focolaio di contaminazione, si riscontra una totale assenza di Cromo VI nella falda. Bisogna dunque stringere i tempi, per capire se è possibile estendere questa sperimentazione a tutto il territorio interessato, perché in questi casi il tempo è un fattore decisivo".

LA BONIFICA A CISERANO
- "Per quanto riguarda invece l'attività di bonifica nel comune di Ciserano - ha continuato l'assessore - dalla prossima settimana si avranno i primi benefici grazie all'inizio dei pompaggi per i prelievi delle acque di falda".

L'Arpa ha comunicato che, al momento, l'inquinamento è confinato a livello superficiale della falda e si è deciso di gestire con particolare cautela eventuali attività di trivellazione, per il rischio di mettere in collegamento la falda contaminata con quella sottostante. "Bisognerà vigilare in maniera particolare - ha spiegato l'assessore - per tutte le attività che possono mettere in collegamento le due falde e penso ad esempio a nuovi pozzi o alle pompe di calore. Da parte regionale massima collaborazione ancora una volta con la Provincia e con i sindaci per le rispettive attività programmatorie".

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