A Spirano la Lega si affida a Iwobi
Primo assessore nigeriano-padano

È il primo assessore africano della Lega. Tony Iwobi, nigeriano d'origine, a Spirano da 35 anni e da quasi venti leghista, è il nuovo assessore ai Servizi sociali della Giunta guidata da Giovanni Malanchini. Tony milita nella Lega dal 1993.

La medaglia se l'è guadagnata sul campo. Tony Iwobi, nigeriano d'origine, a Spirano da 35 anni e da quasi venti leghista, è il nuovo assessore ai Servizi sociali della Giunta targata Carroccio. Il sindaco Giovanni Malanchini se lo coccola a parole: «L'altra sera ha organizzato un corso di computer per gli anziani in municipio e ha fatto il pienone. Diciamo che Tony ha sempre fatto un certo tipo di lavoro in paese, al di là della nomina che arriva ora ad assessore e che si merita tutta...». Complimenti che fanno piacere al neoassessore: «Sono stato davvero molto contento l'altra sera. Avevamo 32 iscritti, è stato bellissimo. Ora questo assessorato, sarà per me una grossa responsabilità». Tony è un lumbard dalla pelle nera. Forse il primo assessore africano nelle fila della Lega in Lombardia. Ci milita dal 1993 e da tre mandati siede nel Consiglio comunale di Spirano. Alle elezioni ha sempre fatto il pieno di voti e preferenze. «Tony è sempre stato il nostro volano – spiega Malanchini –. Nero e leghista? Ricordo a tutti che è stato lui ad accogliermi nella Lega. Tony è leghista da molto prima di me».

«Mi piaceva la Lega federalista»
Ed eccolo Tony, 57 anni, il sorriso sulle labbra, il tono pacato, i modi gentili. Ci accoglie durante una pausa lavoro all'ospedale di Treviglio, dove dal 2010 gestisce con la sua ditta i sistemi informativi dell'azienda ospedaliera. «La Lega? Ho abbracciato il suo progetto nel 1993 quando predicava il federalismo. Io arrivavo dalla Nigeria, una nazione federalista e mi piaceva quell'idea. Quello con la Lega non è solo un rapporto politico, ma anche umano. Qui dentro ho trovato molti amici con cui condividere le stesse idee», racconta mentre si aggira tra i computer. Tony è laureato in informatica, ma prima di arrivare fin qui ha fatto di tutto. «Sono arrivato a Spirano nel 1976», racconta. Dice Spirano e non Italia perché la sua Italia è stata fin da subito questo paese della Bassa di poco più di cinquemila anime. «Colpa del mio amico Charli che era già arrivato qua, io sono stato il secondo nigeriano arrivato a Spirano». Come Charli ha iniziato lavorando al maneggio Beretta, famoso per i tre i cavalli protagonisti della pubblicità del bagnoschiuma Vidal. «Lavoravamo duro, davvero tanto, e non sai quanti calci ho preso dai cavalli», ricorda.

«Qui ben accolto»
Non erano certamente tempi facili e la gente li guardava come se arrivassero da Marte. Chi scrive, era una bambina di 5, 6 anni e ricorda ancora quando vedeva Charli, un ragazzotto dalla pelle scura scura, ogni tanto arrivare alla casa della sua balia. Charli avrebbe poi sposato Olimpia (figlia della balia), come Tony Lucia. Due bergamasche. Non erano tempi facili e le unioni miste si contavano davvero sulle dita di una mano in paese. Tony lo sa, muove le mani come a dire mamma mia, ma i ricordi sono dolci come il miele: «Ho sposato Spirano fin dall'inizio. Questo paese mi ha comunque accolto a braccia aperte e gli spiranesi mi vogliono bene. Qui mi sono sposato e sono nati i miei figli. Ora sono anche nonno». Ecco perché certi discorsi, che dice demagogici, sugli extracomunitari proprio non li vuol sentire, anche se ha un'idea chiara di quello che non va: «Quando sono arrivato qui più di trent'anni fa, ero supercontrollato. I poliziotti venivano a casa mia due volte alla settimana, oggi che fine hanno fatto questi controlli? Chiaro che poi non è giusto neppure arrivare in Italia così, questa è un'altra faccia dello schiavismo. E lo dice uno che è arrivato da straniero qui e si è integrato».

«Bergamasco nel mondo»
E se a Spirano Tony è a casa, l'Africa non la dimentica: «Ci sono appena tornato – spiega –, stiamo portando avanti un bel progetto sanitario con il Ghana». Anche se poi glissa se si senta più africano, bergamasco o tutti e due: «Io mi sento cittadino del mondo, ovunque vada mi sento a casa mia». Certo poi ci sono i cavalli di battaglia lumbard, la lingua, le tradizioni, le origini, la propria storia... Tony ha guidato finora la commissione Cultura che ha fatto della riscoperta del dialetto uno dei progetti di punta: «Segreteria telefonica, carta intestata e cartelli in bergamasco possono apparire come folclore, ma io dico "tu bergamasco non devi avere paura di parlare la tua lingua madre, di riscoprire le tue origini"». Ecco perché Tony il dialetto lo capisce e lo parla: «Alura, com'el... Ho sposato una bergamasca, 35 anni fa, mi sono dovuto adeguare, per forza». E per amore.

Vanessa Santinelli

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