Esce di strada in scooter e muore
Ritrovato ore dopo un 34enne

È stato trovato alle prime luci dell'alba quando qualcuno ha notato il suo corpo riverso in un campo, ad alcuni metri dalla strada. Poco distante c'era la sua moto, ammaccata. Gianluca Grana, 34 anni, di Cavernago, è morto così, uscendo di strada con il suo scooter.

È stato trovato quando le prime luci dell'alba hanno permesso agli automobilisti di passaggio di notare il suo corpo riverso in un campo, ad alcuni metri dal ciglio della strada. Poco distante c'era la sua moto, ammaccata, le ruote all'aria.

Gianluca Grana, 34 anni, di Cavernago, è morto così, uscendo di strada con il suo scooter in piena notte. Nulla hanno potuto fare i soccorritori: il medico si è limitato a constatare il decesso, fatto risalire a qualche ora prima del ritrovamento.

Non si sa con esattezza quando sia avvenuto l'incidente, perché non ci sono testimoni. Il dramma si è consumato lungo l'ex statale 573 Ogliese, fra Palazzolo e Palosco, in territorio di Palazzolo. Gianluca Grana era in sella al suo scooter Yamaha T-Max 500, unico mezzo di trasporto che possedeva e che utilizzava per ogni suo spostamento.

Il centauro stava percorrendo la Ogliese in direzione di Palosco, diretto verso casa: percorrendo l'ex statale, infatti, sarebbe arrivato a Cavernago, dove da un paio d'anni viveva da solo in un'abitazione di via Falcone e Borsellino.

Secondo una prima e sommaria ricostruzione della polizia stradale di Chiari, intervenuta per i rilievi, all'improvviso Gianluca Grana avrebbe perso il controllo della moto, che avrebbe invaso la corsia opposta, per poi finire la sua corsa all'esterno della carreggiata, in un campo agricolo. Non è possibile al momento stabilire le cause della caduta. Forse un malore, un colpo di sonno o una sbandata sulla strada ghiacciata.

Saranno gli accertamenti della stradale, o l'autopsia che potrebbe essere disposta dal magistrato, a fornire qualche elemento in più. Quel che è certo, è che nella caduta il centauro ha riportato ferite gravissime, che gli sono costate la vita.

Gianluca Grana era originario di Lamezia Terme e da qualche anno si era trasferito nella Bergamasca, prima a Zogno, poi a Mornico, da un paio d'anni a Cavernago, mentre i genitori vivono ad Almenno San Bartolomeo. Aveva lavorato prima come buttafuori, poi come parcheggiatore alla Fiera di Bergamo, quindi in un'azienda che produce agende ed etichette. Da un paio di mesi era in attesa di occupazione.

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