A4, blocchi dei Tir ai caselli
Lunedì nero per i trasporti

Lunedì nero per gli automobilisti in A4. Contro la manovra sulle liberalizzazioni, gli autotrasportatori stanno facendo sentire la loro voce. La situazione si è alleggerita nel primo pomeriggio.

Lunedì nero per gli automobilisti che devono viaggiare in autostrada. Contro la manovra sulle liberalizzazioni, gli autotrasportatori - come preannunciato - stanno facendo sentire la loro voce. Creando disagi ai caselli di Bergamo, Seriate, Capriate e Dalmine con lunghe code e rallentamenti. Nel primo pomeriggio la situazione si è poi alleggerita.

Attorno alle 13,30 fuori dai caselli della tratta che scorre in Bergamasca stazionavano ancora una ventina di mezzi pesanti. La mobilitazione è iniziata lunedì mattina presto, intorno alle 6, con l'assembramento di numerosi camion nei pressi dei quattro caselli. Gli autotrasportatori non bloccano l'accesso, ma la loro presenza ha rallentato notevolmente il traffico in entrata ed uscita dalle quattro località: l'autostrada è rimasta paralizzata fino circa le 10 e il congestionamento è stato anche fuori dai caselli, con problemi di viabilità sulla rete urbana. Le code maggiori si sono verificate infatti a Bergamo, con 4 chilometri di rallentamenti, mentre a Seriate intorno alle 8.30 il gruppo si è sciolto ma il traffico è stato presente per tutta la mattinata. La polizia stradale ha monitorato le manifestazioni, cercando di regolare la viabilità.

I disagi saranno replicati per 5 giorni, ossia fino al 27 gennaio, e con la mobilitazione gli autotrasportatori aderenti ai sindacati del TrasportoUnito Fiap chiedono il recupero immediato delle accise sul gasolio, pagamenti obbligatori a 30 giorni per tutta la filiera del trasporto, più controlli e sanzioni a chi traspota irregolarmente, sconti ai caselli sulle spese autostradali e un contenimento dei costi assicurativi.

Disagi e code sonoe videnti su tutta la rete autostradale, da nord a sud. Sul sito della società autostrade l'elenco dei nodi e dei tratti interessati dalla protesta. Sulla A14 Bologna Bari Taranto sono chiuse per i veicoli merci le entrate di Poggio Imperiale, San Severo, Foggia e Andria. Ancora sulla A14 chiusa per tutti i veicoli l'uscita di Cesena nord, incolonnamenti in uscita alla stazione di Forlì e a San Benedetto del Tronto. Sulla A7 Genova-Milano si possono verificare disagi alla circolazione a Serravalle Scrivia e Vignole Borbera, code in uscita a Genova Bolzaneto, sempre sulla A7 code verso Milano tra il bivio con la A10 e Genova Bolzaneto. Incolonnamenti anche in Lombardia sulla A4 in uscita a Dalmine, Bergamo e Seriate con una coda di 2 km tra Dalmine e Bergamo verso Brescia e 4 km tra Seriate e Bergamo in direzione di Milano. Possibili disagi sulla A1 Milano-Napoli nel tratto compreso tra Ceprano e Napoli. Sulla A16 Napoli -Canosa si sono formate code in entrata alla barriera di Napoli est. Sulla A30 Caserta-Salerno 2 km di coda tra Castel San Giorgio e Mercato San Severino verso Salerno, incolonnamenti in entrata alla barriera di Salerno verso Caserta.

La mobilitazione era stata prevista proprio per la mattinata di lunedì. Dai farmacisti agli avvocati, dai tassisti ai ferrovieri fino ai benzinai, tutti pronti a incrociare le braccia e a proclamare sciopero. Il fronte del no alle liberalizzazioni del governo Monti è quanto mai eterogeneo, fatto di categorie che ben poco hanno in comune se non la difesa dello status quo rispetto alle novità introdotte dal corposo decreto approvato ieri. Ma il governo Monti va avanti. Da lunedì è quindi partita una raffica di scioperi indetti per protestare contro le nuove norme, a partire da quello dei tassisti che hanno deciso di astenersi dal lavoro già lunedì.

I TAXI
Dopo giorni di agitazione, le auto bianche hanno proclamato una giornata ufficiale di sciopero per l'inizio della settimana. Nonostante alcune delle richieste dei tassisti siano state accolte (su licenze plurime e extraterritorialità), i sindacati hanno comunque confermato lo stop.

I TRENI
È protesta anche nel settore ferroviario dove l'Orsa ha proclamato uno sciopero di 24 ore (dalle 21 del 26 gennaio) per protestare contro quello che viene considerato «un attacco al lavoro», ovvero la cancellazione dell'obbligo di applicare il contratto nazionale di settore nel comparto del trasporto su rotaia.

SANITA'
Federfarma ha annunciato una possibile chiusura dei punti vendita «se il Parlamento non modificherà il testo del decreto. La Federazione è favorevole a nuove aperture pari a circa il 10% del totale delle farmacie esistenti, ma rifiuta la prospettiva di un aumento dell'attuale numero fino a un massimo di 7.000 esercizi in più.

AVVOCATI
Gli avvocati hanno proclamato sette giorni di sciopero, i primi due il 23 e il 24 febbraio, gli altri a marzo a cavallo del loro congresso straordinario, convocato per il 9 e il 10 marzo. Pronti anche sit-in davanti al Parlamento e a Palazzo Chigi.

BENZINAI
Si è spaccato, intanto, il fronte dei benzinai. La Figisc Confcommercio è stata la prima a minacciare 7 giorni di serrata, ma è pronta a revocarli, mentre Faib e Fegica hanno per il momento confermato i loro 10 giorni di agitazione, in attesa di vedere il testo definitivo del decreto. Il problema di fondo è quello dell'esclusiva e di come verrà modificata. Ma intanto il governo va avanti.

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