S. Caterina: un «borgo-famiglia»
Meno residenti, ma più giovani

«Nel borgo ci si sente in famiglia». Lo dice don Cristiano Re, direttore dell'oratorio di Santa Caterina. Da un'inchiesta pubblicata oggi su L'Eco emerge una sorta di profilo del quartiere dove diminuiscono i residenti, ma aumentano i giovani.

«Nel borgo ci si sente in famiglia. Si avverte l'attenzione alle persone, quando cammini nel borgo la gente ti saluta, se il marciapiede è stretto si ferma, ti lascia passare. Camminare per questa strada significa respirare un'aria speciale, di profonda umanità». Don Cristiano Re è direttore dell'oratorio di borgo S. Caterina da diversi anni. Continua: «Qui è il cuore del quartiere, è come essere nella cucina di un grande appartamento. Credo che ci siano diversi fattori: quello urbanistico, le case antiche, mai troppo alte, incombenti, la sezione stradale, né piccola, né grande. Quello storico: le antiche case che trasmettono il senso del tempo, il senso del provenire da qualche luogo e di andare in una direzione. Il fattore commerciale, qui ci sono le botteghe».

Intanto mentre il numero degli abitanti del borgo scende, il numero di giovani presenti nel quartiere rimane allo stesso livello di vent'anni fa, anzi, con una minima crescita. Gli abitanti di undici fra le vie principali del borgo vent'anni fa erano 3.970, lo scorso anno erano 3.696, con un calo di 274 persone, un calo piuttosto limitato considerando che siamo in una zona storica della città. I giovani erano 602 vent'anni fa, lo scorso anno erano 611.

Leggi l'inchiesta di Paolo Aresi su L'Eco di Bergamo oggi in edicola

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