L'inchiesta sulle «talpe» continua
Indagati altri cinque carabinieri

L'inchiesta sulle «talpe» in divisa da Zogno comincia a scivolare a valle. Anche cinque carabinieri della Compagnia di Bergamo hanno ricevuto l'elezione di domicilio, l'atto che spalanca l'ingresso al registro degli indagati. Salirebbero così a una dozzina i militari invischiati nell'indagine.

L'inchiesta sulle «talpe» in divisa da Zogno comincia a scivolare a valle. Anche cinque carabinieri della Compagnia di Bergamo hanno ricevuto l'elezione di domicilio, l'atto che spalanca l'ingresso al registro degli indagati. Salirebbero così a una dozzina i militari invischiati nell'indagine del pm Franco Bettini, insieme a infermieri e imprenditori.

Il fascicolo - che vede una ventina di indiziati a vario titolo per corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio e falso materiale e ideologico -, contiene una serie di episodi spesso non collegati fra loro e può essere suddiviso in tre filoni.

Due riguardano gli uomini dell'Arma: uno sulle contravvenzioni insabbiate, l'altro sulle informazioni riservate passate indebitamente. Il terzo è incentrato sugli infermieri che avrebbero fornito generalità di feriti in incidenti stradali ad agenzie di consulenza specializzate nel recupero risarcimenti.

Indagando, s'è scoperto che alcune di queste società non si limitavano ad attendere i clienti in ufficio. Si davano da fare, presentandosi negli ospedali dove, è il sospetto degli investigatori, contavano su «talpe» presumibilmente prezzolate che spifferavano dati sensibili.

Il filone delle contravvenzioni soppresse riguarda soprattutto gli etilometri.

Pare siano centinaia gli accessi «abusivi» (e cioè non giustificati da motivi d'indagine) allo Sdi, la banca dati informatica riservata alle forze dell'ordine.

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