Poste, ecco tutti i nuovi orari:
I dipendenti sono in agitazione

Oltre che dover familiarizzare con i nuovi orari, i cittadini che hanno bisogno dei servizi degli uffici postali dovranno fare fare i conti con la mobilitazione dei dipendenti indetta dai sindacati di categoria. Le novità scattano già da lunedì 30 gennaio.

Oltre che dover familiarizzare con i nuovi orari, i cittadini che hanno bisogno dei servizi degli uffici postali dovranno fare fare i conti con la mobilitazione dei dipendenti indetta dai sindacati di categoria. Le novità scattano già da lunedì 30 gennaio.

Ecco la tabella con i nuovi orari degli uffici postali
 


Nuovi orari: il parere dei sindacati
In sostanza, sostiene la Cisl della Lombardia, per la stragrande maggioranza degli uffici (che sono a turno unico), dal lunedì al venerdì vi è una riduzione di 20 minuti di apertura al pubblico, mentre al sabato i tempi complessivi rimangono invariati.

Milano era un caso anomalo: è la città che ci rimette di più
Per la città di Milano, spiega la Cisl, la situazione è un po' diversa dal resto della Lombardia: diversi uffici della città di Milano, con un vecchio accordo che rispondeva alle particolari esigenze della città, dal lunedì al venerdì aprivano al pubblico alle ore 8.00 e chiudevano alle ore 14.00.
Da lunedì 30/1 aprono 25 minuti dopo e chiudono 25 minuti prima. Ciò si traduce in una riduzione di 50 minuti di apertura al pubblico. Gli stessi uffici, fino ad oggi al sabato facevano 8.30 – 12.00 al pubblico, e da lunedì si uniformano agli orari di tutti gli altri: 8.25 – 12.35.

Al via la mobilitazione dei sindacati di categoria
Interrotte le relazioni industriali tra Poste Italiane e sindacati regionali di categoria di Cisl, Uil, Confsal e Ugl, per «l'atteggiamento di chiusura e di mancato confronto rispetto ai molti problemi presenti nell'ambito servizi postali e del settore del bancoposta».

L'ultima unilaterale iniziativa avviata dall'azienda - spiega una nota della Cisl - è la modifica degli orari, a partire da lunedì 30 gennaio, di apertura e chiusura al pubblico degli ufffici postali e dei collegamenti dei furgoni che provvedono al ritiro della corrispondenza per l'inoltro alle varie destinazioni.

«È scandaloso che anziché effettuare un confronto per la specificità delle diverse situazioni nelle varie province e realtà territoriali per poi preallertare per tempo la clientela – afferma Giuseppe Marinaccio, segretario generale Slp Cisl Lombardia - a sole 48 ore dall'introduzione di una modifica di tale portata assistiamo al frettoloso invio tramite fax, praticamente all'orario di chiusura degli uffici, di cartelli da esporre al pubblico».

«L'azienda a nostro avviso ha perso il controllo della situazione – aggunge - e non si preoccupa dei disservizi e dei danni all'immagine che ne conseguono, in considerazione anche della carenza negli organici del personale che ha portato ad un forte aumento dei tempi di attesa in coda con tante postazioni di lavoro vuote».

In un momento già difficile per tutte le aziende, denuncia la Cisl Poste regionale, «una gestione così approssimativa dei servizi postali in un'importante regione come la Lombardia, rischia di compromettere la tenuta occupazionale e di vanificare i sacrifici dei lavoratori che con senso di responsabilità – conclude Marinaccio - hanno contribuito, attraverso una serie di riorganizzazioni, alla tenuta complessiva dell'azienda che vanta utili di bilancio da oltre nove anni, risparmiando sui costi anche del personale e non investendo in innovazione, sicurezza e formazione».

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