«Su Fiorani satira corretta»
De' Giorgi vince in tribunale

«È un punto per la satira, un punto per la libertà di parola». Eugenio de' Giorgi commenta così la vittoria nella causa intentatagli da Gianpiero Fiorani, amministratore di Banca Popolare Italiana ai tempi della scalata all'Antonveneta.

«È un punto per la satira, un punto per la libertà di parola». Eugenio de' Giorgi commenta così la vittoria nella causa intentatagli da Gianpiero Fiorani, amministratore di Banca Popolare Italiana (già Banca Popolare di Lodi) ai tempi della scalata all'Antonveneta, tra il 2004 e il 2005.

Quella vicenda – è noto – finì con un'inchiesta giudiziaria e l'esplosione di Bancopoli. Meno noto, al di fuori dell'ambiente teatrale, è che De' Giorgi ricostruì nel 2009 la parabola dei «furbetti del quartierino» alla maniera giullaresca, in un irriverente monologo intitolato «Previsioni meteo: diluvio universale. The rise and fall of Gianpy».

Fiorani reagì, in occasione di una replica dello spettacolo a Lodi, querelando l'attore e regista bergamasco, con la richiesta di 5 milioni di euro di danni. La risposta è arrivata pochi giorni fa dalla sentenza del giudice Roberto Bichi del Tribunale di Milano, che rigetta la domanda di Fiorani e lo condanna alle spese: «Il tema del soggetto teatrale – è scritto nella sentenza – risulta essere di stretta attualità e concerne vicende di assoluto rilievo pubblico».

 Non solo: «Nella satira non vige l'obbligo di rispettare la verità dei fatti, proprio perché la sua caratteristica principale è la deformazione della realtà, il paradosso, il sarcasmo».

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