Pesca, a fine mese il via
«Più tutela per luccio e alborelle»

Rispolverare le lenze: ancora poche settimane, e per i circa ventimila appassionati di pesca della nostra provincia sarà tempo di tornare sulle sponde di fiumi e torrenti. E la Provincia fa un appello: più tutela per lucci e alborelle.

Rispolverare le lenze: ancora poche settimane, e per i circa ventimila appassionati di pesca della nostra provincia sarà tempo di tornare sulle sponde di fiumi e torrenti. Prende il via infatti l'ultima domenica di febbraio, come da tradizione, la stagione di pesca nelle acque «di tipo B», che includono tra l'altro Serio, Brembo e relativi affluenti. Il calendario 2012 dedicato ai pescatori ha avuto ieri l'ok della Giunta provinciale. E se scadenze e norme sugli attrezzi utilizzabili dai pescatori ricalcano in linea di massima quelle dello scorso anno, la delibera introduce però alcune novità (che scatteranno dal 1° marzo), con l'obiettivo di garantire la conservazione di alcune specie di pregio, che attraversano una fase di difficoltà riproduttiva. In particolare, le «misure-scudo» introdotte da via Tasso (a seguito anche di un confronto con le categorie di pescatori) riguardano il luccio nei laghi di Endine e Gaiano, il persico reale e altri ciprinidi nel Cherio, l'agone e il coregone nel Sebino, l'alborella e il vairone in tutte le acque provinciali.

Le ultime due specie hanno un ruolo particolare, facendo da «foraggio» per molte altre: di qui l'esigenza di tutelarle per garantirne una presenza adeguata. Quindi, la quantità giornaliera catturabile per pescatore viene limitata a un massimo di un chilogrammo, sia per le alborelle (la cui pesca, lo ricordiamo, è assolutamente vietata nel lago d'Iseo fino al 2014), sia per i vaironi. Nel lago d'Endine aumentano le dimensioni minime richieste per catturare i lucci: da 45 si sale a 60 centimetri, per garantire ai pesci una vita riproduttiva più lunga. Nel lago di Gaiano tutti i lucci presi andranno invece rilasciati (pesca «No-kill»), e in entrambi i bacini sarà vietato l'uso di esche per la cattura del luccio dal 20 febbraio al 31 marzo, periodo di riproduzione della specie. Sempre a Endine, arriva invece come novità la possibilità di portare al largo con le barche di notte (in orari e periodi ben precisi), le esche per la pesca del siluro e per il cosiddetto «carp fishing».

Per il siluro poi la possibilità di portare al largo le esche (e non solo lanciarle da riva) si pone l'obiettivo del contenimento di una specie molto invasiva. Per tutelare persico, agone e coregone, nel Cherio e, in alcuni periodi, sul lago d'Iseo, sarà poi vietato l'uso della bilancia. Non sarà riproposta infine l'idea del tesserino «segnapesci» per i laghi di Endine e Gaiano e nelle zone di pesca No-kill. Partita l'anno scorso in via sperimentale e facoltativa, l'iniziativa puntava a monitorare la pesca dilettantistica in quelle zone. Pochi hanno però risposto, e la proposta non sarà ripetuta.

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