Scalfaro, tensioni alla commemorazione
In Regione la Lega abbandona l'aula

Tensioni durante il Consiglio regionale della Lombardia sulla commemorazione dell'ex presidente della Repubblica Scalfaro. La Lega, per non rispettare il minuto di silenzio chiesto dall'IdV, è uscita dall'aula seguita da gran parte del Pdl.

Centrodestra e centrosinistra si sono scontrati durante il Consiglio regionale della Lombardia di martedì 7 febbraio, sulla commemorazione dell'ex presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. L'Idv, sostenuta da tutta l'opposizione, ha chiesto un minuto di silenzio per lo scomparso, ma il presidente leghista Davide Boni lo ha dapprima negato. Quindi tutta la Lega (Boni compreso) è uscita dall'aula seguita da gran parte del Pdl, lasciando che il vicepresidente Carlo Saffioti concedesse il minuto di silenzio.

«Noi non siamo obbligati a farlo - ha detto Boni rispondendo alla richiesta del minuto di silenzio fatta da Sola, cercando di procedere coi lavori - quindi i consiglieri possono rimanere seduti». Le opposizioni hanno dunque chiesto la sospensione della seduta, ripresa la quale il vicepresidente Pdl Carlo Saffioti (che ha sostituito Boni, uscito, nella direzione dei lavori) ha concesso il minuto di silenzio.

In aula non c'era alcun esponente della Lega, mentre per il Pdl sono rimasti il capogruppo Paolo Valentini, i consiglieri Giammario, Sala, Parolini e gli assessori Rossoni, Boscagli, Zambetti e Colozzi, oltre ovviamente a Saffioti. «Volevamo che la maggioranza dimostrasse maggior senso di responsabilità, ma così non è stato», ha affermato il capogruppo del Pd, Luca Gaffuri, prima che i lavori del Consiglio regionale riprendessero con l'esame dell'ordine del giorno.

«Ne muoiono tanti, anche negli ospedali» ha poi commentato il capogruppo della Lega al Consiglio regionale della Lombardia, Stefano Galli, replicando così ai cronisti che gli hanno chiesto se non sia stata una mancanza di rispetto l'assenza in Aula al minuto di silenzio per l'ex presidente della Repubblica. «Un nemico del federalismo - ha aggiunto Galli - rimane un nemico del nord, quindi ci è sembrato doveroso non partecipare».

Condanna quanto è accaduto lo stesso Sola: «È stato un atteggiamento intollerabile: proprio per questo ho preso immediatamente la parola, chiedendo che si procedesse ad un minuto di silenzio per ricordare l'ex Presidente recentemente scomparso - ha detto il politico dell'IdV -. Il leghista Boni dovrebbe ricordare che presiede il Consiglio regionale della Lombardia e non il sedicente parlamento padano. Col suo gesto si è confermato persona faziosa, non certo uomo delle istituzioni come, invece, il suo ruolo imporrebbe».

«Oltre al danno la beffa: con un tocco di volgarità la Lega ha perfino deciso di abbandonare in blocco l'aula proprio mentre i consiglieri si apprestavano ad omaggiare comunque l'ex Presidente Emerito con un doveroso minuto di silenzio. Mi stupisce - conclude Sola - che anche il presidente Formigoni, presente all'apertura dei lavori, abbia abbandonato l'aula proprio prima del minuto di silenzio».

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