Casa Pound, scontri: 11 feriti
Fra i contusi anche nove poliziotti

È di undici contusi, di cui nove tra le forze dell'ordine, il bilancio definitivo degli scontri avvenuti venerdì a Bergamo tra la polizia e un gruppo di attivisti dei centri sociali, che hanno manifestato contro una fiaccolata organizzata da Casa Pound.

È di undici contusi, di cui nove tra le forze dell'ordine, il bilancio definitivo degli scontri avvenuti venerdì sera 10 febbraio a Bergamo tra la polizia e un gruppo di attivisti dei centri sociali, che hanno manifestato in città contro una fiaccolata organizzata dall'associazione di estrema destra Casa Pound in occasione della Giornata del Ricordo.

Tra i manifestanti sono rimaste contuse due ragazze di 17 e 26 anni, mentre tra le forze dell'ordine sono finiti al pronto soccorso quattro agenti della questura e cinque dei reparti mobili. Le prognosi vanno dai sei ai dieci giorni. Al momento a carico dei manifestanti non sono stati presi provvedimenti.

Le immagini degli scontri, avvenuti intorno alle 22 alla stazione delle autolinee, sono comunque al vaglio delle forze dell'ordine. La città ha vissuto momenti di tensione a Bergamo: per oltre tre ore viale Papa Giovanni è anche stato chiuso al traffico, così come la zona dell'incrocio con via Bonomelli. Perché i giovani dei centri sociali hanno tentato, da qui, di raggiungere il piazzale degli Alpini, dove era in programma la manifestazione di Casa Pound. La polizia ha sbarrato l'accesso al piazzale.

Gli esponenti del Pacì Paciana e di altre associazioni si erano dati appuntamento sul piazzale della stazione di Bergamo già alle 19,30, un'ora e mezza prima dell'inizio dell'appuntamento di Casa Pound, previsto per le 21. Il loro obiettivo era di impedire la manifestazione. Ma la zona già dal tardo pomeriggio era presidiata da carabineri e polizia. I giovani di casa Pound hanno cominciato ad arrivare intorno alle 21,30. Il gruppetto - una cinquantina di giovani - ha acceso fiaccole sulla scalinata dell'istituto Vittorio Emanuele, e lì è rimasto fino alla fine della manifestazione.

I ragazzi dei centri sociali si sono allora spostati alle Autolineee, tentando di aggirare il blocco. Ma la polizia li ha nuovamente fermati: sono seguiti lanci di fumogeni e di bengala da parte dei manifestanti. La polizia ha risposto con lacrimogeni e cariche. Gli scontri sono stati abbastanza duri, con la polizia impegnata contemporaneamente su più fronti, Autolinee e viale Papa Giovanni. Dal gruppetto di manifestanti - un centinaio di ragazzi - sono stati lanciati anche oggetti pericolosi, come bottiglie e pietre. E alla fine degli scontri, durati una quindicina di minuti, si sono contati i feriti. Per il momento non sarebbero stati effettuati fermi.

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