A Gandino le reliquie di San Valentino

Forse non tutti lo sanno, ma la testa del patrono degli innamorati potrebbe essere in Bergamasca. Fra i preziosi tesori custoditi nella Basilica di Santa Maria Assunta a Gandino c'è infatti la reliquia con il teschio di San Valentino.

Forse non tutti lo sanno, ma la testa del patrono degli innamorati potrebbe essere in Bergamasca. Fra i preziosi tesori custoditi nella Basilica di Santa Maria Assunta a Gandino c'è infatti la reliquia con il teschio di San Valentino. La festa di San Valentino ha un particolare significato liturgico per la comunità retta dal parroco don Innocente Chiodi. In paese sono numerosi quelli che portano questo nome. San Valentino prete è infatti uno dei quattro martiri patroni della parrocchia di S.Maria Assunta, insieme a Ponziano, Quirino e Flaviano.

Il legame della festa di San Valentino con gli innamorati viene fatto risalire da alcuni alla tradizione anglosassone, secondo la quale gli uccelli nidificano il 14 febbraio e al santo di quel giorno sarebbe toccata la protezione degli innamorati. Per la verità sono molti i santi, soprattutto vescovi, a portare questo nome ma tra loro viene citato, da autorevoli fonti, anche un Valentino sacerdote a Roma, commemorato il 14 febbraio nelle edizioni antiche del Martirologio Romano. Fu arrestato sotto l'imperatore Claudio il Gotico, che rimase colpito dalla sua saggezza. Gli furono concessi gli arresti nella casa del prefetto Asterio, alla cui figlia restituì la vista. Valentino avrebbe convertito l'intera famiglia del prefetto e per questo motivo sarebbe stato condannato a morte. Parti del corpo di questo santo riposerebbero nella chiesa di S.Prassede all'Esquilino in Roma, ma molte altre chiese dell'Italia e della Francia ne custodiscono le reliquie. Una delle più insigni, un braccio, è custodita a San Valentino Torio, in provincia di Salerno.

Diversi studi, fanno invece risalire il patronato degli innamorati a un'altra figura di Santo di nome Valentino, vescovo di Terni, conosciuto per la celebrazione di matrimoni fra cristiani e pagani convertiti, pratica poco gradita ai Romani e per questo martirizzato. C'è anche l'ipotesi che diversi santi che portano tale nome siano in realtà derivati da un'unica figura che i più individuano in quella di San Valentino, vescovo di Passau. In tutto questo anche Gandino può dire la sua. «Nel ‘600 – spiega Silvio Tomasini, rettore del Museo della Basilica – alcuni commercianti di pannilana gandinesi vollero far dono alla Basilica di preziose reliquie, reperite a Roma. Nel 1628 arrivarono a Gandino varie reliquie e parte del corpo, avvolto in teli di seta rossa, di San Valentino. L'enorme devozione di cui furono oggetto i patroni portò alla costruzione di un grande altare in Basilica in loro onore. L'effettivo legame di queste reliquie con il patrono degli innamorati non può essere attribuito con sicurezza, in quanto vi sono teorie controverse riguardo l'esistenza di più santi con il nome di Valentino. La festa dei SS.Martiri Patroni ricorre alla prima domenica di luglio e in occasioni eccezionali (l'ultima il Giubileo del 2000) una solenne processione accompagna le reliquie nel centro storico di Gandino».

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