Ore contate per i finti disabili
In arrivo il chip anti-furbetti

I «furbetti» del pass - quelli che usano tesserini dei disabili anche se le condizioni per l'autorizzazione al parcheggio o al transito sono venute meno per varie ragioni, non ultima il decesso del legittimo proprietario - hanno le ore contate.

I «furbetti» del pass - quelli che usano i tesserini dei disabili, anche se le condizioni per l'autorizzazione al parcheggio o al transito nelle zone a traffico limitato sono venute meno per varie ragioni, non ultima il decesso del legittimo proprietario - hanno le ore contate.

Il fenomeno sarebbe così diffuso che basta un dato a renderne i contorni: secondo i dati Anmic, negli ultimi due anni in città sono state tra 500 e 700 le revoche, per irregolarità emerse dall'incrocio dei dati anagrafici con quelli del pass.

Un deterrente agli abusi – sostiene da anni l'Anmic – sarebbe dotare i pass di microchip. Un'operazione che il Comune sarebbe ora intenzionato a sostenere con un investimento di circa 200 mila euro.

«Era ora – commenta il presidente provinciale dell'Anmic (Associazione nazionale mutilati invalidi civili), Giovanni Manzoni –, non è che un adeguamento alla normativa europea. Il microchip sarebbe utilissimo nella caccia ai furbetti, perché permetterebbe, con un database anche nazionale, di riconoscere il disabile, col numero di chip corrispondente, anche quando si muove nelle Ztl o nei centri storici, grazie alle telecamere che inquadrano la targa, collegata appunto al chip».

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