Spirano vieta i negozi etnici
Minoranze all'attacco: razzismo

No a kebab e negozi etnici nel centro storico di Spirano. Questo il diktat inserito nel Piano di governo del territorio. Un divieto che si è concretizzato in una seduta consiliare fiume (due serate) durante la quale è stata approvata in via definitiva la corposa variante al Pgt.

No a kebab e negozi etnici nel centro storico di Spirano. Questo il diktat inserito nel Piano di governo del territorio. Un divieto che si è concretizzato in una seduta consiliare fiume (due serate) durante la quale è stata approvata in via definitiva la corposa variante al Pgt.

La proposta è stata presentata con un emendamento della maggioranza leghista guidata da Giovanni Malanchini con il quale, in sostanza, si mettono al bando i negozi etnici di qualunque tipo: niente phone center, transfer money, kebab, ristoranti e via dicendo.

Ma la decisione della Giunta leghista coglie impreparate le minoranze presenti alla seduta, che nulla sapevano dell'intenzione del Carroccio, motivo per cui il dibattito sull'argomento è stato breve. Questo non toglie che alcuni consiglieri dell'opposizione abbiano da ridire.

«È inaudito negare la libertà di espressione a una cultura diversa dalla nostra, quando potrebbe invece arricchirci», ha detto durante la seduta l'ex sindaco Gabriella Previtali (Lista civica Spirano), aggiungendo, in separata sede, che «si tratta di puro razzismo».

Da parte sua il voto contrario all'emendamento, così come per «Spirano democratica» di Giuseppe Zanotti, ormai sempre più a braccetto con la lista Previtali.

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