Finalmente c'è l'accordo
Sant'Agata passa al Comune

Ormai è fatta: anche se manca ancora l'ufficialità, il Demanio, Palazzo Frizzoni e la Soprintendenza dei beni architettonici e culturali hanno trovato l'intesa per trasferire al Comune di Bergamo la proprietà del complesso monumentale di Sant'Agata, in Città Alta.

Ormai è fatta: anche se manca ancora la firma, il Demanio, Palazzo Frizzoni e la Soprintendenza dei beni architettonici e culturali hanno trovato l'intesa per trasferire al Comune di Bergamo la proprietà del complesso monumentale di Sant'Agata, in Città Alta.

L'ex complesso carcerario - in un primo tempo escluso dai beni per i quali era possibile il trasferimento agli enti locali in base a quanto stabilito dalle norme sul federalismo demaniale - era poi rientrato in gioco grazie all'inserimento di una clausola che annullava il divieto se il trasferimento avesse puntato sulla valorizzazione culturale del bene che si intendeva passare di mano. Cosa che Palazzo Frizzoni ha fatto prontamente, decidendo di dare granmde risalto ai resti archeologici (romani e medioevali) emersi all'interno del complesso.

Così facendo, dunque, oggi si è riusciti a dare il via libera al programma di recupero e al contestuale passaggio gratuito dal Demanio a Palazzo Frizzoni.

Oltre a quello della valorizzazione culturale, sul passaggio gravano altri due vincoli. il mantenimento delle funzioni che il complesso ospita attualmente (l'attività del Circolino e quella del Teatro Tascabile di Bergamo) e il divieto di vendita a privati dello stabile o di parte dello stabile. Che, tradotto per il complesso di Sant'Agata, significa che i locali dell'ex carcere potranno essere dati in concessione al privato che lì dovrà realizzare un albergo a cinque stelle.

Ed è infatti la realizzazione dell'albergo è la chiave di volta per poter dare il via libera al recupero del complesso attiguo, quello del Carmine, anch'esso in attesa di essere recuperato da lunghissimo tempo.

Il piano di riqualificazione dell'area - presentato da Palazzo Frizzoni nel maggio del 2009 - prevedeva diverse funzioni, da ricettivo a ristoro, da ricreativo a residenze sociali fino a amministrativo, congressuale, terziario. Fra le novità, collegamenti pedonali (con valenza anche archeologica) e meccanici.

Lo studio prevede per l'ex monastero del Carmine, proprietà del Comune, funzioni plurime di tipo culturale, amministrativo, ricreative e di ristoro, residenziali (alloggi sociali). In particolare, si pensava al trasferimento del Circolino sui due piani del lato confinante con l'attuale giardino, a un'area espositiva nei 150 metri quadri della sala voltata nei sotterranei, a spazi teatrali nel lato più vicino alla Corsarola e a funzioni amministrative nella sala capitolare verso piazza Mascheroni. Gli appartamenti comunali staranno su via Boccola, dove si ipotizza anche il recupero dei vecchi arconi con attività commerciali e artigianali. Gli spazi aperti dell'ortaglia, che oggi ospitano il Circolino, saranno infine destinati a usi collettivi.

Per Sant'Agata, si era immaginato questo scenario: nell'ala più interna spazi ricettivi (albergo di lusso, più ristoro) collegati a servizi di alto livello in parte fruibili dalla collettività. Ad esempio, una sala congressi e l'opzione di un centro benessere. Lo studio ipotizza collegamenti pedonali tra la Corsarola, via Boccola e via del Vagine. I nuovi percorsi connetteranno anche i principali scavi archeologici dall'albergo San Lorenzo (interessato da un intervento di integrazione architettonica) sino a quelli della biblioteca Mai. Non solo: sempre lungo via Boccola sono previsti due ascensori a uso pubblico che porteranno direttamente al Carmine superando 12 metri di dislivello, mentre un terzo dovrebbe arrivare in Sant'Agata.

Nei prossimi giorni si procederà alla stesura della bozza dell'accordo di programma, che sarà poi ratificato nelle prossime settimane. Il rogito che sancirà definitivamente il passaggio dal Demanio a Palazzo Frizzoni sarà firmato entro l'estate.

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